"Racconto" ispirato da "Blood" dei The Middle East.
www.youtube.com/watch?v=E7SSC3ex-bA&feature=player_embeddedLa giostra gira con cura, con velocità esatta per la Mamma e il mio Papà.
«E questo ancora lo ricordo.»
La semplicità del passato ama guardare e a fatica capisce cosa vede. Credenziali insufficienti nel divenire in così poco tempo, inadeguato e maledetto, trascorre e mai sembra lento.
«Fino a qui mi trovo d'accordo.»
Poveri, Mamma e Papà, che tanto si preoccupavano nel vedermi girare veloce come una Ferrari.
«Amo i miei genitori.»
Semmai qualcuno mi avesse detto di non farlo, io l'avrei fatto comunque.
Semmai qualcuno avesse tentato di fermarmi, mi sarei liberato con la forza.
Semmai qualcuno, supplicando, mi avesse detto che era pericoloso farlo, io gli avrei risposto:
«Tranquillo, vivo proprio di questi momenti. Incarno la tua paura, lo so, ma io ho appena iniziato. Parlami dell'energia complice dell'istinto.»
Abile fin da piccolo nell'arte di non essere chiaro.
Abile fin da piccolo nel trovare un cappotto adatto.
Quanto è difficile nascondere qualcosa; sofferenza simile al morso di un vampiro.
Ma l'alba arriverà, perché è così che sempre va e sempre andrà.
L'attesa necessaria della natura per far rinascere il sole.
Con la mano stimolo i miei istinti, ed è esaltante captare la calma che m’invade.
«E indovina? Ora sto meglio, proseguo quindi a lavorare sulla testa.»
La parola che viene filtrata è semplice, innocua, efficace.
«Gioia.»
Mi cade tante volte l'Hula hoop della vita, ma poi miglioro e gioco sull'asfalto, che è lì sdraiato e complice. Anche lui è felice di esistere, sopratutto quando l'acqua lo rinfresca e lo solletica col suo passaggio.
Schiaccio della merda vicino a un palo della luce e penso a quanto sia importante ridere per dare credito al silenzio, intonare con la bocca una canzone e appoggiarsi al palo che Tesla ha tanto difeso. Sono lì, non li vedo, ma so che ci sono, e trasmettono energia su e giù per la via. Andare e ritornare, un moto alternato che ho studiato, che può dare l'impressione che non serva, l'eterno disagio di questi infaticabili elettroni che non posso vedere, ma riconosco l'importanza che hanno nella mia vita.
Penso che sia importante anche poter rilasciare puzzette silenziose senza farsi scoprire, ingoiare in un boccone la fetta di anguria senza sputare i semi dal naso e, soprattutto, saper raccontare una bella storia di fantasmi.
«Gioia.»
Un problema è non avere problemi:
«Senta! Lei pensa mai al marcio di questo mondo?»
«Mmm... non so, forse quando mi sto cacando sotto?»
Non sono mai stato serio, però ricordo che in alcuni casi ho finto di esserlo, in altri invece ho sbagliato a non provarci.
Cammino, catturo e incanalo tutto l'amore che riesco a prendere e il dolore che riesco a sopportare. Convalido e attesto così il mio stato di concentrazione, consapevolezza e vado avanti con leggerezza.
A me sta bene chiunque tu sia, abbiamo le stesse crepe di colore e gli stessi strumenti da utilizzare.
Se tu potessi vedere con i miei occhi, ti renderesti conto di quanto il mondo per me sia stupendo.
Il libro è fitto di pagine e di colpi di scena. Amo ogni singola parola di questa pazza storia, così incasinata, fantastica e con un finale a effetto che attendo di leggere. Osserverò l'arrivo al momento giusto?
Il momento giusto o il giorno perfetto? Forse è un bene che non capisca più la differenza, è un paradosso credere nell'esistenza di entrambi.
Il punto è che potrebbe essere già definito, che aspetta solo di essere raggiunto. È una lenta passeggiata la mia, che dedico a me stesso.
Fedele al mio istinto sarò sul mio albero che fiorisce ad ogni vibrazione sonora.
E nel frattempo, nell'attesa che arrivi, continuerò ad amare,
baciare...
cantare...
giocare...
saltare...saltare...e...
urlare di gioia...
OH....OH...OH...OOOOHHH...OOHHHHHHHHHHH
OH....OH...OH...OOOOHHH...OOHHHHHHHHHHH
UH....UH...UH...UUUUHHH...UUHHHHHHHHHHH
UH....UH...UH...UUUUHHH...UUHHHHHHHHHHH
Edited by marcosanti74 - 3/1/2013, 21:30