Una mattina d'inverno un viandante si affacciò su un mare di nebbia. Aveva percorso molta strada, e molta altra gli restava da percorrere ...
Egli un tempo viveva in una città di luce, dove la gente conduceva un'esistenza felice e tranquilla. Era innamorato di una donna, e la sua più grande gioia era essere ricambiato, e il suo più grande desiderio era trascorrere la vita con lei.
Purtroppo non lontano abitava un principe crudele, che viveva circondato di schiavi e assassini. Amava ogni genere di piaceri, e gioiva solo dinanzi a orrori e ingiustizie. Lo divertiva vedere la paura negli occhi della gente, non sopportava l'ordine e la tranquillità.
Quel principe elaborò un piano perverso: chiese a tre streghe un sortilegio che addormentasse la Ragione e gettasse il mondo nel caos.
Poiché si sa che il sonno della Ragione genera mostri, quell'incantesimo di pura follia avrebbe distrutto la felicità di ognuno. Le streghe si ingegnarono e trovarono l'incantesimo giusto per colpire la Ragione e accontentare il principe.
La città piena di luce divenne piena di tenebre, e mostri e demoni ne infestavano le strade. La gente che un tempo viveva felice ora era perseguitata da incubi orrendi, e nessuno poteva più vivere in pace.
Allora una vecchia comare disse:
- Solo la Dama del Lago può spezzare il sortilegio -
- Dove la troviamo ? - chiesero gli altri.
- Ella vive tra i Monti di Nebbia - rispose la vecchia - Uno deve partire per cercarla -
Allora il viandante si fece avanti. Egli amava spingersi nei luoghi più remoti, e spesso restava solo per contemplare lo spettacolo dei monti innevati.
- Andrò io - disse a tutti - Riuscirò a risvegliare la Ragione e salverò la città -
La sua amata avrebbe voluto trattenerlo, ma lui si accomiatò con un bacio fugace, e partì.
Attraversò terre desolate, città deserte, lande infestate di demoni. Gli incubi peggiori lo attanagliavano sia nel sonno che da sveglio, e non trovava mai riposo. Cose orribili vide sul suo cammino, ma non si fermò sinché non raggiunse i Monti di Nebbia. Era un mattino d'inverno, e l'aria era gelida. Cercò a lungo tra le rupi prima di trovare un lago. Era un luogo meraviglioso immerso in una gola profonda, non vi erano demoni o orrori, solo fiori e rugiada: lì il tocco del male non era arrivato.
Allora il viandante si avvicinò alla riva e gridò:
- Signora del Lago ti prego fatti vedere -
Attese immobile fin quando una grande luce non illuminò tutta la gola, e l'acqua del lago risplendette come polvere di stelle. Il viandante riuscì a malapena a tenere aperti gli occhi, ma vide una donna bellissima sollevarsi dall'acqua circondata da un manto di luce.
- Hai fatto molta strada - disse la fata - Ora riposati, viaggiatore-
- Non posso Signora - rispose il viandante - Non troverò riposo sin quando la mia città e la mia gente saranno in pericolo -
- Non posso aiutarti - rispose la Dama - Mi spiace, ma se pure potessi, tu non vorresti -
- Perchè dici questo, mia Signora? - il viandante era confuso - Io voglio che il sortilegio delle streghe venga spezzato, che la Ragione si risvegli e gli incubi svaniscano -
- Il sortilegio delle streghe è potente, mio caro, e la magia ha sempre un prezzo - spiegò la fata con voce dolce - Se la Ragione deve svegliarsi, la persona a cui tieni di più dovrà addormentarsi. La donna che ami cadrà in un sonno di mille sogni, e non potrai più svegliarla-
Il viandante cadde in ginocchio. Il dolore gli aveva stretto il cuore, e già le lacrime gli rigavano il viso, ma trovò la forza per parlare.
- Non posso lasciare che il mondo cada in rovina - parlò a stento - Devi risvegliare la Ragione a qualsiasi prezzo, eppure io desidero solo stare con la mia amata -
- Allora farò come chiedi - disse la fata triste - Spezzerò il sortilegio, ma tu e la tua amata starete per sempre insieme nel mondo dei sogni -
Così accadde che la Ragione si destò nuovamente, e i mostri che scorrazzavano per il mondo svanirono nel nulla. Il principe crudele morì, perchè la sua vita era il prezzo della magia delle streghe. La città torno a vivere in pace, ma nessuno vide mai più il viandante e la sua donna. Essi vivevano in un mondo fatto di sogni, e ora camminano insieme sul mare di nebbia.