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CUORSINCERO NEL REGNO DI “OGNUNSIFAIFATTISUOI”, di Adriana Mura (Justadream12)

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justadream12
view post Posted on 10/12/2012, 12:27




Ciao Patty,
arrivo!
 
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view post Posted on 17/12/2012, 12:24
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Fabrizia

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Antefatto
“È fatto divieto ai sudditi del Regno di occuparsi dei fatti altrui, pena l’impiccagione sulla pubblica piazza.” Così recitava l’editto che il Re Cuoredipietra aveva emesso dopo essere salito al trono. E ci furono anche diverse impiccagioni, negli anni successivi, per punire i sudditi impiccioni.
Il Re Cuoredipietra aveva addirittura obbligato gli abitanti del suo regno a cambiare il proprio nome, come per indurire i loro cuori e ricordare loro che dovevano farsi gli affari propri! Il Regno aveva così preso il nome di Ognunsifaifattisuoi.
Quindi, dicevamo che, per suggellare la promessa fatta al Re, tutti cambiarono il proprio nome…


Lollo Chissenefrega si trovava, come ogni giorno, all’Osteria di Nonciriguarda a giocare a dadi col suo inseparabile amico Giacomo Chissenimporta. Nonostante la loro giovane età, avevano già bevuto parecchi bicchieri. Ai loro genitori non importava di loro né di quel che facevano. Così i due vivevano di espedienti, rubando galline e sacchi di grano ai contadini, ma questi ultimi si guardavano bene dall’interessarsene. Perciò Lollo e Giacomo facevano una gran bella vita!
In una giornata di splendido sole un Principe, con i suoi servi, durante la caccia al cinghiale, si spinse troppo lontano dal suo Regno e capitò nel borgo vicino al Castello di Ognunsifaifattisuoi.
Il Principe era molto beneducato e abituato a salutare chiunque incontrasse: infatti, continuava a dire «Buondì Messere», a vuoto, come se nessuno lo vedesse, come se fosse un fantasma. Nessuno gli rispondeva. Il suo nome era Cuorsincero e nel Regno da dove veniva regnava suo padre Re Cuorebuono.
Stanco di cavalcare e di cacciare il Principe Cuorsincero decise di fermarsi all’Osteria di Nonciriguarda per chiedere un piatto caldo e un letto. Nessuno si curava di lui e, quando entrò nella bettola buia e fumosa, Lollo e Giacomo non ci fecero troppo caso. A Lollo, però, si sollevò un sopracciglio: forse quell’uomo elegantemente vestito poteva essere “derubato”. Non aveva un’aria da gran furbone! Si avvicinò al suo tavolo e gli chiese: «Chi siete, Messere?»
«Vengo dal Regno vicino, il Regno di Amailtuoprossimo. Sono il figlio del Re, e voi chi siete, Messere?»
«Lollo Chissenefrega, per servirla!» rispose il ragazzotto con un inchino.
Il Principe Cuorsincero aveva un fidatissimo servitore, diremmo il suo più fidato, di nome Lauro, il quale era sveglio più di un gallo all’alba. Egli portava al collo un medaglione di onice prezioso; cominciò a strofinarlo con la mano destra e pensò a lungo. Il medaglione suggerì a Lauro che c’era un pericolo nell’aria, così si sedette accanto al suo Principe per non farlo cadere in un tranello.
«Come si chiama questo Regno?» chiese il fido Lauro a Lollo.
«Questo è il regno di Ognunsifaifattisuoi» rispose quello e per incuriosire i due forestieri ci mise il carico da undici: «Pensate! Il nostro Re ha una bella figlia e la tiene prigioniera nel giardino del suo castello: se volete vi posso portare a vederla!»
Il Principe Cuorsincero si mostrò indignato per quanto aveva appena sentito; «Ma come può un padre rendere infelice la propria figlia?» esclamò.
«E sia» disse subito dopo, mosso dall’impeto della giustizia.
«Mio Signore» intervenne Lauro, «sarà meglio andare a riposare: la notte vi porterà consiglio. Semmai domani questo gentile Messere potrà portarci dalla principessa infelice.»
Lollo si mostrò contrariato, ma poi pensò che ormai si era fatto tardi e la principessa non sarebbe uscita in giardino fino alla mattina dopo. «Facciamo così,» si affrettò a dire, «domani mattina vi accompagnerò, ma questo vi costerà qualche moneta d’argento!»
Lauro intervenne prima che il suo Principe parlasse: «Invece, cercheremo noi la Principessa, da soli, e vi daremo un soldo d’argento solo se ci procurerete udienza col Re!»
Lauro, sempre accarezzando il medaglione magico, si assicurò che il ragazzotto avesse capito bene. «Andiamo adesso, mio Signore: sarete stanco» esortò.
Rimasero d’accordo così. Lollo Chissenefrega corse subito a raccontare tutto all’amico filibustiere, raggiungendolo al suo tavolo. Giacomo Chissenimporta fece finta di non interessarsene, benché un po’ brillo, ma pensò di fregare il compare a suo favore. D’altronde non poteva dimostrare troppo il suo interesse…
L’indomani si recò all’appuntamento all’Osteria di Nonciriguarda e chiese del Principe Cuorsincero. Gli si presentò Lauro. «Cosa volete?» chiese quest’ultimo brusco. Quella storia non gli piaceva per niente! E nemmeno al suo medaglione magico.
«Il mio amico Lollo si è ammalato e ha mandato me al posto suo» disse Giacomo, «vi porterò io al castello ma, se volete parlare con il Re, mi dovete un soldo d’argento!» Lauro capì subito tutto: quell’uomo si era tradito e non rispettava gli accordi! Lo lasciò continuare: «Ho già parlato con lo stalliere…»
Lauro riferì subito al Principe quanto era accaduto, senza farsi sentire, ed espresse i suoi dubbi: «Credo che questo Messere vi voglia imbrogliare ma forse sarebbe meglio far finta di nulla. Diamogli la moneta e vediamo come va.»
«Ma sì, caro Lauro,» aggiunse il Principe «mi sta troppo a cuore la felicità della Principessa; per me vale ben più di una moneta.»
Partirono: Giacomo a piedi, il Principe e il fido Lauro a cavallo lasciando gli altri servitori accampati fuori dal borgo. Dopo una tortuosa salita, s’imbatterono nelle alte mura del castello, tanto imponenti quanto prive di attrattiva, grigie e umide. Il furbo Giacomo aveva intascato felice la sua moneta, ma Lauro lo teneva d’occhio senza tregua.
Da un lato il castello digradava seguendo dolcemente la collina e Giacomo di colpo si fermò, invitando gli altri due a fare altrettanto. Disse che dall’alto della vecchia quercia, che cresceva imponente a lato della strada, il Principe avrebbe potuto vedere la Principessa. Quando fu salito, arrampicandosi agile sui rami dell’albero, il Principe cominciò ad aguzzare la vista. In un piccolo giardino circondato da mura e torrette comparve la fanciulla più graziosa che avesse mai visto! Ma il viso delicato di lei era pallido e soprattutto non v’era traccia della luce di un sorriso.
«Presto, portatemi dallo stalliere!» intimò Lauro a Giacomo: ma quest’ultimo, non sapendo cosa fare e visto che aveva detto solo una colossale bugia, se la diede a gambe, scomparendo presto dalla loro vista. Lauro fece per rincorrerlo ma il Principe Cuorsincero lo fermò dicendo: «Vedrai che presto arriverà il compare che deve ancora intascare il suo premio!».
Il Principe non riusciva a smettere di ammirare la bella principessa, che intanto aveva preso a ricamare. «Non ti dare pena, caro Lauro, io non potrei essere più felice.»
In quel momento ecco comparire Lollo Chissenefrega tutto baldanzoso, ignaro di quanto era successo. Fece un bel sorriso a Lauro e un inchino indirizzato al Principe.
«Quindi?» lo interrogò il servitore.
«Mi hanno informato che il Re Cuoredipietra esce ogni giorno, per la sua passeggiata, proprio a quest’ora e passa proprio da questa via» disse Lollo orgoglioso di sé.
Il servitore continuò a interrogarlo con furbizia: « Com’è il vostro Re, di carattere?»
«Come il suo nome,» rispose Lollo, «col cuore di pietra. Non gli importa nulla di nessuno e vuole che tutti facciano altrettanto.»
«Come, come?» chiese Lauro sempre più incuriosito.
«Sì, ha ordinato con un editto di fregarsene di ogni cosa, pena la morte!» concluse il ragazzotto.
«Che bella idea mi avete fatto venire!» disse Lauro e aiutò il Principe a scendere dall’albero per bisbigliargli all’orecchio il suo piano. Il Principe si illuminò in un sorriso largo quanto il suo bel viso.
Ecco arrivare il Re Cuoredipietra scortato da un codazzo di soldati impettiti nelle loro scintillanti armature.
«Buongiorno, Re! Sono il Principe Cuorsincero del Regno di Amailtuoprossimo, proprio dietro il monte.» Il Re rispose con una smorfia e fece per continuare a cavalcare senza dare la minima importanza al giovane Principe.
«V’importa qualcosa di me?» chiese quest’ultimo.
«Neanche un granello di sabbia!» rispose l’altro altero.
«E di quest’uomo, tale Giacomo Chissenimporta?»
«Meno che meno!»
«E di quest’albero secolare?»
«Assolutamente nulla. Io non m’interesso a nulla» rispose Re Cuoredipietra. Sembrò alterarsi un po’, ma il Principe lo incalzò: «Quindi non le interessa proprio di nessuno!»
«Di nessuno» gli fece eco l’altro; «anzi, se fossi interessato a qualcosa i miei soldati dovrebbero arrestarmi all’istante!» disse fiero.
«Allora, senza tema di smentita, posso affermare che non v’importa alcunché della bella fanciulla che si trova dietro quel muro» e glielo indicò con un gesto della mano. Il Re si sentì ingannato e cominciò a girare in tondo, facendo scalpitare il suo purosangue; «Che volete dire?» bofonchiò.
«Che se la porto via con me e ne faccio la mia sposa, voi non avrete nulla in contrario!»
«Io, io… non capisco…» balbettò il Re, facendo il viso di quello a cui non importa un granché e celando un nervosismo interiore che gli fece allargare le nobili narici. I soldati lo fissavano e si scambiavano occhiate d’intesa, fin quando il Re Cuoredipietra si affrettò ad aggiungere: «Be’ certo che non m’importa di lei!»
«Bene,» disse in conclusione il Principe Cuorsincero, «credo proprio, allora, che andrò a prendere la mia sposa!»
Il Re non ebbe parole per rispondergli.
«Ricordatevi però: quando emanerete altre leggi,» disse infine montando sul suo cavallo a fianco di Lauro, «il primo a doverle rispettare dovrete essere voi!»
I soldati si spostarono aprendo un varco nel loro schieramento e sotto gli occhi del loro Sovrano fecero passare il Principe, quel giovane saggio e di buon cuore, che aveva così conquistato la sua Principessa.
Poi, rivolto a Lollo, il Principe Cuorsincero disse: «Io mantengo le mie promesse; Messere, il soldo d’argento l’ho dato al vostro amico Giacomo. A buon intenditor, poche parole!» e partì verso la sua bella alla quale avrebbe subito cambiato il nome da “Dolceamara” a “Dolceamata”.
 
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justadream12
view post Posted on 17/12/2012, 12:28




OKKEY
 
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view post Posted on 17/12/2012, 12:30
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Fabrizia

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Gia fattoooo? :D
 
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justadream12
view post Posted on 17/12/2012, 12:37




fatto. va benissimo.
 
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view post Posted on 17/12/2012, 12:40
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Fabrizia

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:) :) :)
 
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justadream12
view post Posted on 17/12/2012, 12:43




Il confronto con word è stato veloce! le modifiche esatte.
Ciao e grazie
 
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