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I Pirati della luna - Piero Sardo Viscuglia

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Linda2012
view post Posted on 2/12/2012, 19:38




Ciao, il tuo è un racconto più che una fiaba, credo che mia nipote si perderebbe dopo poche frasi, troppo complicata! La trama è interessante, molto strutturata, forse il tuo intento è davvero più alto di una semplice fiaba per bambini. Una frase in particolare mi è piaciuta molto:
"Una lunga veste bianco argento la ricopriva e una corona di meteore di Luna la rendeva regina. Pelle dal candore simile alla neve e vellutata come seta raccoglieva occhi verdi come smeraldi. Le mani intrecciate sul grembo: la donna sembrava aspettarli." Ciao!
 
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slayercetty
view post Posted on 3/12/2012, 07:28




Trama interessante, ma forse un po’ troppo infarcita di personaggi ed eventi.
Fiaba?
No, non direi…
Quello che hai scritto mi sembra più un racconto fantastico (adatto anche a un pubblico di ragazzini) che una fiaba.
Bella l’idea di fondo, a me piacciono molto i pirati, ma la narrazione è troppo complessa, a volte poco chiara e la lettura è stata un po’ stancante, eppure a me piacciono tanto le storie complicate e piene di personaggi; forse il problema è la lunghezza, mi spiego: la “fiaba” è lunga, ma forse non abbastanza per tutti i personaggi e i cambi di azione e ambientazione che hai inserito, va a finire che non si ha il tempo di assimilare i personaggi e gli avvenimenti, perché c’è davvero troppo in poco spazio (nonostante il numero dei caratteri che supera i 19.000).
Dovresti sfrondarla molto per piegarla all’interno della categoria delle fiabe, ma sarebbe un peccato, la vedrei meglio sviluppata in una novella per ragazzi (ma anche in quel caso, secondo me, sarebbe da semplificare e molte cose sarebbero da chiarire, perché così c’è davvero troppa confusione).
Ho letto che hai creato il progetto con dei bambini, di questo ti rendo merito, hai avuto una bella idea.

Ti segnalo delle cose in spoiler:

SPOILER (click to view)
Tanto tempo fa, nella città Sconosciuta ( è solo Sconosciuta il nome della città, o il posto si chiama proprio “città Sconosciuta”? Perché in questo caso, metterei la maiuscola anche per l’altra parola e scriverei: a Città Sconosciuta…) viveva un capitano molto cattivo di nome Giacomino ( Questo nome, per un cattivo, non mi convince. Non voglio certo dire che i nomi debbano essere sempre “parlanti”, ma in una fiaba, sarebbe il caso che lo fossero). Voleva a tutti i costi dominare la terra.

“Portane ancora di sto buon vino”, disse nostromo Carosello (Questo nome, invece, è proprio carino).

Era da secoli che Davide non aveva sue notizie, tanto da chiederne spiegazione per la sua scomparsa.

“Ancora… ancora… dobbiamo festeggiare, domani si parte.

La risposta ancora fu immediata e quasi profetica: “Lì si trovano le sette pietre magiche”.

La chiamano della Luna, perché dicono si nasconda dietro la sua ombra”. (Come si chiama quest’isola? Isola nascosta dalla Luna, Isola della Luna, Isola Nascosta. La chiami in troppi modi diversi, i bambini farebbero confusione…)

“Solo capitan Merulano ti può aiutare. Vive nella grande quercia magica al limitare della foresta nera.
Davide diede al nostro eroe l’unico luogo dove, forse, avrebbe ottenuto qualche risposta. (è la prima volta che il narratore coinvolge il “pubblico-lettore”, perché farlo o al limite, perché farlo solo ora e in maniera così saltuaria?)

“Carosello quante volte ti ho detto di non ciuccarti prima di partire, lo sai che soffrì il mal di mare.

Giunto a destinazione, si arrese a terra preso da un sonno profondo.


Giacomino urlava più di prima; solo l’arrivo di una gran Dama (Gran Dama, come viene “spiegato” dopo, è un appellativo che si rivolge a Margaret abitualmente, allora perché “una gran Dama”, sarebbe più indicato “La Gran Dama”) lo rese docile come un coniglietto.
“Urli sempre mio bel tesoro”. (Anche qui mi sembra manchi il punto).
Madama Margaret, dall’alto del suo accento torinese (Perché torinese, che senso ha darle un accento tanto specifico, se il posto dove si trovano è la Città Sconosciuta e la geografia della storia è tutta fantastica ?)


Felice di quella presenza, con lentezza, Giacomino si chinò sulle ginocchia a per baciare la mano della sua dama.

“Presente, ci sono… non sono stato io.(Questa affermazione è carina, mi ha fatto pensare a Bart Simpson).

“Finalmente! Ti stavo aspettando."”


“Merulano è mio padre. Non ti ho detto dove trovarlo, perché Carosello poteva sentire.

Merulano doveva agire. Prese il cappello a punta dall’armadio in cedro e declamò :
“Di stoffa sei fatto, dammi risposta, parla e dimmi dov’è l’isola nascosta.” (Se è il nome dell’isola , dovresti usare il maiuscolo e scegliere un unico modo di definirla, perché, più giù, per esempio la chiami “isola Nascosta” e tutto questo crea confusione secondo me.)
In un batter di ciglio, il muto cappello prese la parola e rispose :
”Lontana, nascosta l’isola è sorta:
attraversa il mare blu là dove cielo non c’è più,
segui la regina della notte, ti porterà dove ci son le grotte.
All’Alba troverai ciò che di notte non avrai.
Dopo aver finito la sua parola, il cappello a punta tornò muto a posarsi sul tavolo e il silenzio tornò ("riprese", "ricominciò"… tanto per non ripete il verbo “tornare” due volte) a dominare la stanza.
“Adesso è tempo che andiate. Davide parti con lui, è tempo che si compia il tuo destino.
Davide non capì le parole del padre, ma presto avrebbe avuto le risposte che cercava.

Mentre la nave di capitan Giacomino solcava i mari antichi, si fermava su isole ignote e spesso pericolose, capitan Matteo e Davide, tornati dalla foresta, avevano iniziato i frenetici preparativi per la loro partenza.

Proprio in quel momento, il nostromo Rosa, donna che dall’aspetto non sembrava altro che un uomo, alta robusta, sembrava ("pareva", "assomigliava a"… anche qui, solo per evitare la ripetizione che appesantisce la lettura) un armadio, occhi castani e pieni d’amore, intervenne rovinando ogni proposito alla giovane Dama Torinese (Come per l’isola, anche nel caso di Margaret utilizzi troppi epiteti e nomi diversi; cosa che potrebbe non essere un problema per un adulto, ma lo sarebbe quasi certamente per un bambino, specie in presenza di così tanti personaggi...).


Erano pronti a salpare, fu l’avviso, dopo di ché si ritirò nuovamente nelle sue amate cucine.
Matteo allontanò la sua consorte e, con gli occhi pieni e fieri della nuova avventura, era pronto a solcare nuovi mari alla ricerca del più grande dei tesori mai conosciuto, o forse dovrei dire sconosciuto. (Questa aggiunta mi sembra superflua, anche perché il narratore si riferisce a se stesso, cosa che non fa nei passaggi precedenti; inoltre la presenza del narratore, evidenziata in modo tanto diretto, rompe il ritmo della narrazione.)


“Levate l’ancora urlò-le sette pietre (A volte scrivi sette pietre altre volte sette Pietre, altre volte ancora Sette Pietre, dovresti scegliere un'unica forma) attendono”.

Era ancora l’isola sbagliata. Avevano l’impressione che la tanto agognata Isola non esisteva (esistesse). Il morale della ciurma stava era basso, gli uomini, scoraggiati e impauriti, tornarono a navigare verso una nuova rotta.


La notte giunse quasi subito; tutta la ciurma scrutava il buio della notte ( toglierei questo "della notte" è superfluo e crea un’ulteriore ripetizione.) per cercare ciò di cui parlava il cappello (A proposito, bella l’idea del cappello parlante!).


Appariva maestosa nella sua silente assenza visibile e impalpabile (Sebbene non sia certo una frase “per bambini” è di certo la mia preferita nel testo).

“Ci siamo” (Dovresti trovare un modo per distinguere i pensieri dal dialogo diretto, usando le virgolette crei confusione, potresti usare i trattini, oppure mettere la frase pensata in corsivo e farla seguire da una virgola) pensò Matteo con gli occhi lucidi per quella visione.
In un batti (togli lo spazio) baleno, giunsero su quella sporgenza che usciva dalle acque; scesi dalla nave, si inoltrarono nel bosco che circondava una grande casa su una collina.

“Benvenuti sull’isola Nascosta” (Come sopra, il nome che continua a cambiare crea confusione…)

Mostrarsi all’uomo (Dal contesto, mi sembra di capire che si riferisca a Davide, ma si fa difficoltà ad arrivarci…) la rendeva vulnerabile e bisognosa di protezione.
“Il destino di Lisi sta compiendosi e con esso quello del mio Davide” pensava Lucia guardando il giovane Davide, dalla folta barba, accanto a lei. (Il fatto che Lucia sia la madre di Davide spunta fuori in maniera troppo repentina, vista la natura della storia che dovrebbe essere una fiaba).


“Eccomi a voi, mia signora.
Una donna di verde vestito ( non mi suona proprio, direi: "di verde vestita", o " vestita di verde", o ancora, "dal vestito verde" o più semplicemente "con un vestito verde", "che indossava un vestito verde"...)comparve al cospetto dei nostri amici. Lunghi capelli svolazzavano nell’aria tiepida di quell’alba, occhi di cristallo scrutavano tutto intorno… non toccava terra, era sospesa con i piedi nudi che ondeggiavano.
Era lì per spiegare il loro compito, cosa fossero le pietre. Mentre si accingevano a conoscere (conoscere cosa? Se stai usando il verbo “conoscere” nel senso di "venire messi a parte dei fatti", forse dovresti usare un sinonimo o cambiare qualcosina nella frase, perché così è un po’ oscura e sembra incompleta), sull’isola arrivava capitan Giacomino.

Lisi credeva di poterli fermare, ma non ebbe successo contro la dama Oscura, Madame Margaret (Un altro appellativo di troppo. E poi da dove spunta Madam Margaret? Era con Capitan Giacomino? Se è così non si evinceva dai passaggi precedenti…) la bloccò (Ma come fa a bloccarla: se è un’essenza eterea, Lisi non può essere corporea…?).
“Taci! Stupido essere. Lascia che il mio tesoro diventi potente.

“Corri, Giacomino vuole il potere.


“Eliminando chi ha ucciso Lisi, hai ottenuto il potere della pietra del ghiaccio rosso; sta a te far sì che risorga nelle tue mani”. (Anche questa faccenda della pietra del ghiaccio rosso, compare troppo inaspettatamente. Se si trattasse dell’unico “colpo di scena” andrebbe anche bene, ma introdotto in questo modo e in presenza di tutti gli altri effetti sorpresa, delle altre trame e delle sotto-trame, non fa che rendere tutto più confusionario.)



“Il tuo potere è unirle in una e renderle potere supremo.


Giacomino stava per infliggere un duro colpo a Matteo quando, come una furia, a difendere il suo grande amore corse la graziosa Rosa (Graziosa? Ma come? Non aveva lineamenti da uomo ed era grossa come un armadio?!)

"Vento, sole, acqua, terra, aria, Luna e fuoco.
Chiamo in aiuto le sette pietre perché si svelino dalle segrete
per coronar la pace di rosso accese."

Come chiamate da una calamita, le sette pietre apparvero nelle mani di Davide unendosi nell’unica pietra del ghiaccio rosso. Dalle sue mani si sviluppò una forte energia (dovresti specificare, visto ciò che scrivi dopo, che si tratta di un fascio di energia luminosa.) e da esse nacque l’essere supremo “la Fenice d’argento” che volò nella grotta per poi cadere nelle mani del giovane unendosi ad esso.
Davide fu investito del supremo ordine e dal nulla la sua veste ricadde a coprirlo con un manto d’argento rosso. Era pronto, doveva agire.
"Ogni cattivo privato sia della forza, perché il suo male si chiuda dietro la Porta" (Quale porta?)
Le sue mani, ancora, emisero un fascio di luce che costrinse ai piedi Giacomino.
Il tempo riprese a scorrere mentre il malvagio capitano si dava alla fuga. (Anche qui c’è davvero troppo in troppo poco spazio.)

Mosse a destra, poi a sinistra a formare un cerchio e poi declamò :
"Sveglia dal sonno improvviso arrivato, la donna… che tanto ha amato."


Insomma, nel complesso una bella idea che dovrebbe, però ,essere trasposta in maniera più organizzata e chiara, seguendo dei criteri più precisi.

Edited by slayercetty - 3/12/2012, 08:56
 
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missDFP
view post Posted on 3/12/2012, 10:32




Ciao,

mi trovo d'accordo con i commenti degli altri... l'idea non è male, ma è un po' confusa e molto "condensata". Per la trama pensata, 20000 battute sono poche (e se ho capito bene hai anche dovuto accorciare un po' l'originale).
Sicuramente, avendo a disposizione più "spazio" riesci anche a dare più respiro alla storia.
Non mi pronuncio se sia o meno una fiaba, non sono competente in materia. (anche la mia viaggia sul filo fiaba/racconto a quanto ho capito da commenti, quindi difficilmente posso stabilire un netto confine tra una e l'altro).

In bocca al lupo!

D.
 
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Lily White
view post Posted on 3/12/2012, 21:40




Ciao pier.
Guarda, devo essere sincera, mentre leggevo la tua fiaba ho perso un po' il filo. Tanti personaggi e idee e per rendere il tutto ancora più complicato certe frasi non riesco a capire cosa vogliano dire in italiano. Bella però l'idea di creare la fiaba insieme ai bimbi.
 
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sidopie
view post Posted on 4/12/2012, 20:56




troppo lunga, troppi personaggi, troppi rapporti parentali che sbucano all'improvviso. Sfronda e semplifica, altrimenti si naufraga nella confusione.
auguri
 
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nunziadaquale
view post Posted on 5/12/2012, 13:28




Ciao Piero, il tuo potrebbe essere l'incipit di un romanzo! Credo che il tuo stile di scrittura abbia bisogno di spazi più ampi e sicuramente in un ambito diverso avresti modo di esprimerti con maggiore libertà. Infatti, anche l'argomento, si addice ad una storia fantastica, per ragazzi, piuttosto che ad una favola. I personaggi sono troppi per poterli gestire in una storia che deve essere breve. Prova a dare una sfoltita (anch'io ho dovuto dare un bel taglio alla mia!) potrebbe migliorare molto!
 
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justadream12
view post Posted on 7/12/2012, 10:30




Piero, ciao

mi unisco ad altri commenti per dirti che il racconto è un po' lungo e andrebbe rivisto anche per alcuni errorini che potresti agevolmente correggere (te li hanno segnalati in molti).
La trama è arzigogolata, ci sono un sacco di personaggi: Carosello, Davide, Paolo, Giacomino, l'eroe Matteo, capitan Merulano, la Dama, Lucia ecc,ecc... confondono un po'.

Ti faccio i miei commenti:
CITAZIONE
nella città Sconosciuta viveva un capitano molto cattivo di nome Giacomino

ma come è cattivissimo e si chiama "INO"??? avrei scelto un altro nome! Più cattivo!


CITAZIONE
Il silenzio era il padrone. Solo russare di pipistrelli e un continuo masticare.

: bella questa immagine, mi piace!

CITAZIONE
Nel vederlo bianco come un cadavere, Giacomino corse più che poteva e con lui l’intera ciurma.

dopo "nel vederlo" consiglierei una virgola...

CITAZIONE
Avevano l’impressione che la tanto agognata Isola non esisteva.

: quel non esisteva mi suona male, forse meglio: che la tanto agognata isola non esistesse, non fosse mai esistita...

In totale, interessante la trama, piratesca in tutto e per tutto, ma debole la scrittura.
Sono sicura che se ci rimetterai mano, con tutti i commenti fatti, potrai migliorarla e renderla fruibile e molto gradevole.
Ciao e in bocca al lupo, Giacomino!
 
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36 replies since 18/11/2012, 13:23   618 views
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