Veramenente una bella fiaba ( o forse più favola?), forse un po' troppo breve, come ti è già stato fatto notare, ma sicuramente efficace.
Lo stile che hai adottato è scorrevole ed elegante, la successione degli eventi è espressa in modo impeccabile.
L'idea di rielaborare il mito del peccato originale in maniera tanto curiosa è ottima e sono sicura che la sua valenza pedagogica sia innegabile:
per grandi e piccoli, la lezione di non farsi incantare dalle apparenze è sempre valida, come quella di non credere a tutto ciò che ci viene raccontato.
Mi piace anche il finale che, riprendendo quasi in anafora, i "versi" iniziali, sottolinea la lontananza che corre tra la realtà dei fatti (così come si svolgono nel tuo "universo narrativo") e la loro trasposizione, che tramanda la malvagità della serpe e la bontà della colomba.
Nel testo non ho trovato nulla fuori posto, se non due cose di poco conto che ti vado a segnalare:
QUOTE
In lontananza v’era una collina da cui proveniva una brezza leggera e frizzante ( la virgola non deve essere preceduta da spazi) , non causava nessun turbamento, poiché nell’Eden la pace e la quiete erano assolute.
QUOTE
Erano i tempi in cui l’Uomo e la Donna vivevano sereni e appagati nell’Eden, finchèé una Serpe soggiogò la Donna
Bravo, ti faccio i miei migliori auguri
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Edited by slayercetty - 29/11/2012, 15:46