| justadream12 |
| | Ciao Ritavaleria, leggendo l'incipit ho avuto l'impressione di una contraddizione: considero questa parte degli scritti molto importante perchè è come aprire una porta e trovarsi immersi nella storia, inevitabilmente. Ti porto quindi i miei commenti: CITAZIONE c'era una volta, in un paese lontano, un re. Contro la sua volontà egli aveva avuto due figlie. Contro la sua volontà perché, in effetti, avrebbe preferito avere un erede maschio,(avrei messo un punto per mantenere lo stile iniziale, spezzettato). Si era sempre immaginato di far crescere il ragazzo, insegnandogli tutto il necessario per farlo divenire in futuro un ottimo re, migliore di quanto fosse stato egli stesso, ed era stato un buon re per il suo popolo. (anche questa frase è lunga) Nonostante la delusione le due figlie costituirono una immensa gioia per lui e per la regina, ed egli era orgoglioso di vederle crescere sagge e serie, pensando che anche loro sarebbero state delle buone regine per il (suo) paese se avessero scelto dei buoni compagni che le aiutassero, forse meglio "avessero aiutate"??? mi suona meglio... nel loro futuro incarico. inoltre non riesco proprio a immaginare una grande delusione appaiata a un'immensa gioia... metterei piuttosto "discreta" almeno! Ma andiamo avanti... CITAZIONE dai paesi confinanti, CITAZIONE da parte dei, meglio.CITAZIONE Cominciò così la costruzione parallela delle due torri, ogni giorno i lavori venivano mostrati al re, ma egli chiedeva che continuassero ancora, perché nessuna scala avrebbe mai dovuto raggiungere le loro finestre. E la costruzione sarebbe continuata ancora se la regina non gli avesse fatto notare che loro sarebbero dovuti salire ogni giorno in entrambe le torri per stare con le figlie e che non erano più così giovani da poter salire tanto in alto. Così si stabilì che l'altezza era sufficiente. CITAZIONE : frase lunga e contorta, cercherei di semplificarlaCITAZIONE contenevano tutto quello che una persona potesse desiderare, una biblioteca completa di libri di ogni disciplina, una stanza piena i giochi, perché in fondo erano ancora delle bambine, e una stanza piena di dolci e di ogni pietanza fosse richiesta, CITAZIONE : quando si fa un elenco si dovrebbero mettere i due puntiCITAZIONE l'una con l'altra ripetizioneE infatti, la mattina (,) la prima cosa che AGGIUNGEREI:ognuna delle due principesse faceva era andare alla finestra e aspettare che anche l'altra si svegliasse. correggerei cosìIl loro non era un isolamento perché (vari)insegnanti di storia, matematica, buone maniere, musica e ballo e di ogni altra cosa, compresa economia, potesse essere utile a una futura regina, si recavano nelle loro stanze , (metterei punto) solo che dopo essere saliti per tutte quelle scale, passavano una buona mezz'ora sul divano (che ne dici di "sofà"? cercando di riprendersi. Quando non erano impegnate nei loro studi, passavano il tempo alla finestra (e) inventano giochi che potessero fare a distanza. Poiché non mancava loro niente (invertire), si sentivano felici. Crescendo però incominciarono ad accantonare i giochi, ma continuarono a passare il loro tempo libero alle finestre raccontandosi quello che succedeva sotto di loro. Potevano infatti vedere gran parte del loro paese, vedevano le cose più belle: la notte, la città, meglio il villaggio... illuminata, gli alberi con tutti i loro abitanti, gli uccelli che volavano alla loro altezza e che utilizzavano i bordi delle torri per costruirvi i loro nidi, e che loro con molta pazienza cercavano di addomesticare, lasciando delle mollichine briciolee cercando di avvicinarsi ad essi, ma senza ottenere grandi risultati, si arrivava a vedere il mare, sul quale ogni tanto scivolava qualche nave. Ogni tanto si ripromettevano di non addormentarsi per aspettare l'alba, e cercavano di tenersi sveglie a vicenda, ma il più delle volte crollavano, addormentandosi alla finestra e svegliandosi poi quando il sole era già alto. Il re poteva compiacersi della sua idea perché in effetti lassù erano inaccessibili, al sicuro da ogni pericolo, così in quegli anni aveva potuto dedicarsi all'amministrazione del suo regno senza essere distratto da altre preoccupazioni. Certo, le figlie crescevano e poteva porsi il problema del loro futuro, della scelta di uno sposo, difficile da fare da lassù, ma in suo soccorso venne una sorta di leggenda che si era creata sulle sue figlie. Senza che lui l'avesse mai pensato, tutti erano convinti che l'uomo che fosse riuscito a scalare le due torri avrebbe avuto in sposa le due principesse,(entrambe?) a questo si aggiungevano anche le decantazioni delle due principesse, anche se nessuno le aveva più viste da quando erano due bambine, o meglio tutto il paese poteva ben vederle ma così da lontano che si poteva distinguere ben poco. Si vedeva infatti da una torre sbucare la testolina bruna e attenta di una e dall'altra solo i lunghi capelli biondi della seconda, che spesso sventolavano dalla finestra. Comunque non si dubitava che fossero bellissime, oltre che colte, eleganti, piene di grazia e di virtù. Inoltre erano principesse e future regine e molti furono attratti dalla sfida di scalare le torri. : in generale periodo da rivedereCITAZIONE Un giorno passò davanti al castello un giovane, che rimase colpito dai lunghi capelli biondi della principessa e sapendo che l'unico modo per ammirarla era arrampicarsi, decise di provarci. Cominciò a fare dei cenni da basso alla ragazza, ai quali all'inizio lei sorrise, ma in seguito non sapeva cosa rispondere, poiché, dopo aver iniziato la sua salita ed essere caduto un paio di volte, non pareva intenzionato ad arrendersi, per giunta non faceva che rivolgerle delle domande e farle dei complimenti, benché non dovesse vederla molto bene. Intimorita dall'audacia che non sapeva come ricambiare, : questo periodo lo staccherei dal resto visto che inizia una nuova parte della storia. fare dei cenni da basso alla ragazza : fare dei cenni alla ragazza dal basso...CITAZIONE Non avendo termini di paragone con altre ragazze giovani, oltre alla sorella, con cui confrontarsi, cominciò a guardare dalla torre le ragazze che giravano per la città=> villaggiocon crescente attenzione , studiandone gli atteggiamenti e (gli)indumenti, anche se non poteva sentirne le parole. cambierei le parti colorateCITAZIONE Questo giovane all'inizio parve disinteressato: camminava, si fermava, guardava in alto, ma allo stesso tempo sembrava impegnato a fare altro, parlava con altra gente, sembrava non interessarsi molto alla torre e alla sua scalata e dapprima anche la principessa bruna non lo considerava come uno dei suoi pretendenti, invece di cimentarsi subito nella scalata, cominciò a far pervenire delle poesie alle sue stanze tramite una cameriera, poi a recitarle e prima di risalire la torre la principessa era già innamorata di lui, ragione per cui quando finalmente lui provò ad arrampicarsi, la bruna principessa lo guardava combattuta tra la curiosità, la gioia, la paura, ma quando lo vide cominciare a cedere, quando le sue mani cominciarono a sanguinare e il volto a contrarsi per lo sforzo, non ebbe dubbi, tirò fuori tutte le lenzuola, le tovaglie e le tende che trovava e gliele lanciò giù, in modo che nei momenti di stanchezza avrebbe avuto un appoggio accanto. Grazie proprio a quella corda il giovane riuscì a completare la salita e raggiungere la principessa, che lo accettò come sposo e furono così accolti e festeggiati da tutto il regno. : periodo troppo lungo, occorre una migliore punteggiatura, secondo me.[QUOTE] e sembravano più interessati a raggiungere un obiettivo che a trovare l'amore. CITAZIONE manca il soggettoCITAZIONE Così a volte si gettava disperata a piangere, per terra,=> così a volte si gettava per terra a piangere, disperata.[/QUOTE] CITAZIONE camminare per la città, fermandosi a guardare nelle vetrine di negozi cose che non avrebbero mai comprato, : la città e le vetrine sono anacronismi, ci troviamo in un regno... a meno che non sia voluto...altre volte si ritrovava a ballare da sola, sentendo la musica venire dalle feste, roteando da una colonna all'altra della stanza fingendole cavalieri, ma senza sentire mai il calore di un abbraccio su di sé. Bella l'immagine ma da rivedere per la composizione...CITAZIONE perché, in fondo, la vera prigione è quella che noi ci costruiamo attorno con le nostre paure. questa frase finale è ottima per concludere un ragionamento che, sebbene io abbia trovato MOLTO contorto, è molto attuale e profondo.In generale ho trovato che ci siano molti errori di punteggiatura, periodi troppo lunghi per essere raccontati e pensieri contorti da semplificare. Nonostante ciò, ritavaleria, ritengo che il messaggio che tu hai voluto dare sia molto rilevante e importante ed è tutto racchiuso in quel FINALE. Perciò ti dico Brava per questo. Ho cercato di darti dei suggerimenti e spero di essere stata chiara (non è stato facile). Infine SPERO DI AVER LETTO LA FIABA GIUSTA! perchè mi sono accorta che sotto ce n'era un'altra! Mi auguro di averti aiutato, sebbene io pensi che hai tutti i diritti sul tuo racconto, perciò sei padrona di fare dei miei consigli un rogo! Ciao e complimenti per l'essenza di questa fiaba, lunga, ma efficacissima. Buona fortuna
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