Molto carina, una bella fiaba di Natale è sempre bene accetta. Ho apprezzato molto l’idea di fare degli intermezzi in rima. Quello che può creare un po’di confusione invece è il fatto di passare da un’immagine all’altra dopo pochi righi. La parte finale infatti fila molto di più.
Molte cose ti sono già state segnalate da Marco.
Se non ti da fastidio vorrei rivedere insieme a te alcuni punti, spero solo di esserti utile, scrivere è molto bello è scrivere bene che è un’impresa ardua, sapessi anche a me, che scrivo da tanto tempo, quante cose sfuggono.
[QUOTE=Atropos,7/11/2012, 14:46 ?t=63843431&st=0#entry518350485]
Gli occhi sgranati verso i suoi compagni che correvano, saltavano e ruzzolavano come macchioline di colore che intingono (forse volevi dare un tocco di poesia, ma intingere vuol dire bagnare in un liquido. Il pennello si intinge o il biscotto nella tazza, forse bastava tingono o spruzzano) un foglio bianco...
Uno dei bambini vedendolo triste e in disparte, gli lancia una palla di neve con grande arte.
Marco si alza in piedi di scatto, salta sulla neve come un agile gatto.
Rincorre la fonte di quel dispetto e in un baleno gli sferra un pugno nel petto.
I due si azzuffano sulla terra ghiacciata e ben presto termina la giornata.
Ora Marco è ancora triste, sa di averla combinata, perché si ritrova con la giacca tutta bagnata.
Se ne torna poi a casa stanco e malconcio, il suo volto solcato da un bagnato broncio.
Bel pezzo, bravo!
Bruno non ricordava un inverno così rigido da molti anni. Ai lati delle sue malconce scarpe, la neve si congelava per poi, dopo un passo, ricadere sulla strada di grossa ghiaia?(se si congelava non poteva ricadere, meglio accumulava?)
Serenella scosse la testa mentre i suoi occhi sono fissi(erano fissi? su una bolletta.
Ogni tanto si fermava, la mente persa tra sfumati ricordi, mentre l'occhio ritornò a fissare laddove un tempo ardeva una fiamma.
La porta si spalancò e uno sbuffo d'aria gelida si mescolò con il tepore della cucina. La ventata tolse di mano la carta a Serenella mentre la nonna si chiuse ancor più nel suo scialle. Entrambe però con gli occhi pieni di speranza mirarono l'uomo nell'uscio. Bella immagine.
Marco corre a testa bassa, pensando a mille cose, ad un tratto(a un tratto) un soffice muro si interpose(interpone).
vedendo suo marito rincasare: "ciao babbo, com'è andata?"
modo carino per chiamare il marito, ma io lo eviterei non a tutti può piacere.
Bruno scosse la testa. La nonna allora si alzò mostrando all'uomo e a Serenella la piccola giacca che finì (aveva finito) di cucire. Bruno ricambiò con un sorriso. Serenella invece abbracciò suo marito.
Il calore di quell'abbraccio Bruno l'ebbe desiderato(l'aveva desiderato) fin dal mattino, quando partì(era partito) con un morbido cuscino di piume d'oca, in cerca di lavoro. Una mattina come tante altre, ma quel giorno bruno promise alla sua famiglia che non sarebbe tornato a mani vuote.
Serenella non si staccò da Bruno, sentiva il corpo dell'uomo freddo e non lo lascerà(avrebbe lasciato) fino a quando la temperatura dell'uomo non raggiungerà(avrebbe raggiunto) la stessa del suo esile corpo. I
Marco saluta e ringrazia il buon anziano, porgendogli e stringendogli la mano.
Si dirige poi a casa contento, correndo veloce più del vento. Buono.
La(Alla) nonna nel vedere tale leccornia gli si riempì la bocca di saliva e
La nonna sgranò gli occhi e a momenti si soffocò (basta dire soffocò) inalando l'abbondante saliva prodotta dal suo palato.
Serenella prese le due fette gialle e soffici di panettone, ricche di canditi e uvetta e le appoggiò su un piatto di porcellana bianca, riponendolo al centro della tavola in frassino. Non buttò la carta di giornale anzi, la stirò per benino addobbando il tavolone di un'improvvisata tovaglia. Dal cassettone del comò sfilò un coltello e tagliò a metà le due fette di dolce. Ora ad arricchire la quasi spoglia tavola vi erano 4 (quattro va in lettere, solo le date e l'ora in numeri) bei pezzi di panettone.
" Poi piangendo porge(porse) il giocattolo alla nonna.
La mamma lo prese in braccio. "Guarda Marco cos'ha portato a casa, papà!"
Il brontolio dello stomaco, volle dire solo una cosa: era giunto il momento di (per) sedersi a tavola.
Lo srotolò con parsimonia e né (ne)estrasse un esile fiammifero un po' sciupato
Bruno e Serenella comprarono una concessionaria di auto e come promesso a Marco, riempirono il garage di vetture di tutti i tipi, poco dopo fondarono un marchio di auto da corsa dal colore rosso fiammante. Marco, di conseguenza, divenne un pilota di formula1 (Formula 1)
Queste sono le cose che mi sono saltate agli occhi.
Scusa per la pignoleria, ma era solo per esserti utile, se ho provato a leggere con attenzione è solo perchè mi piacciono le fiabe e questa con un po' di accorgimenti può essere deliziosa.