Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Il Palazzo - Giovanni "Ionni" Orca

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Lily White
view post Posted on 1/11/2012, 18:40




Ciao Jhonnny.
Ho riscontrato due problemi nel tuo racconto. Il primo è la descrizione eccessiva del palazzo. Se noti, è lunga quasi la metà del racconto e a mio parere non era necessaria così lunga e dettagliata.Sappiamo tutti come è fatto un palazzo e a meno che non si tratti di un edificio davvero strano non è necessario scendere così nei dettagli. Il secondo problema sono le parentesi, troppo lunghe soprattutto nella prima parte. La tentazione di saltarle è forte. Queste due circostanze fanno in modo che il racconto risulti un po' lento, e che la scena dell'uccisione, che mi è piaciuta, sia un po' sacrificata.La frase finale mi è piaciuta.
 
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bluninja636
view post Posted on 1/11/2012, 19:25




Ciao,devo dire che ho fatto un pò di fatica a leggere il tuo racconto.
Principalmente per via della punteggiatura,della sintassi e delle continue contraddizioni.
Poi ho letto che facevano parte dello stile che ti rappresenta.
L'idea è accattivante e se ci lavori sopra con un pò più di calma sono convinto che potresti sorprendere anche te stesso.
 
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view post Posted on 1/11/2012, 19:52
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Il brano mi ha incuriosito molto.
Le storie metropolitane non tramonteranno mai, hanno sempre un fascino molto particolare.
È bello ascoltarle dai vecchi del vicinato, perchè ognumo di loro dà sempre la propria versione.

Il mio sguardo è folato veloce di riga in riga arrivanfo, senza intoppi alla fine.

Certo i brividi non si sono visti, ma il racconto mi è piaciuto.
:D :D :D
 
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Johnny Orca
view post Posted on 1/11/2012, 22:42




Madonna quanti commenti. M'aspettavo meno lettori.
Inizio col ringraziare tutti, e col prostarmi e chiedere scusa per alcuni (non tutti) errori ortografici o grammaticali individuati. Il racconto è stato scritto alla prima stesura, a poche ore dalla fine. Ammetto: speravo fosse più "corretto", ma ho confidato troppo nella mia abilita'.
Al momento, posso solo prendere atto dei vostri consigli: non ho il mio portatile e sto scrivendo da quello preso in prestito di mio fratello. Non posso, quindi, fare che rapide correzioni allo scritto. E me ne dispiace, soprattutto per il finale che credo sia il punto più debole.
Editato l'ornavano, comunque. Non riesco a tollerarlo.
Edit all'edit: C'era anche un crescevano! Brrr...
Edit all'edit edit: E un fosse! Ma che diamine avevo in mente... Anche se sono tentato di lasciarlo (per via delle parentesi).
Edit 4.0: Risistemati (voglio sperare!) i verbi, adesso dovrebbero variare secondo una ipotetica progressione del discorso (i.e. da paragrafo a paragrafo, e non ad canum c...).
Rimosse alcune parentesi, aggiunta una frase al finale (in vista di una totale riscrittura). Vi anticipo che intendo aggiungere un'altra storia, che sarà quella che ha "incuriosito" il narratore (invece di quella del segretario, a cui si riferisce quel "mi ha incuriosito").

CITAZIONE
Ho notato che in alcuni punti c'è qualche incongruenza sui tempi verbali.

A parte quell'"ornavano" (che m'ha fatto arrossire in viso e far star male fino ad ora), le incongruenze sono volute: se noti, variano da "paragrafo" a paragrafo (tranne quell'ornavano che, vabbe', è sfuggito anche alla seconda, rapida e poco profonda analisii).


CITAZIONE
Ciao, mi scuserai, ma io non ho avvertito per nulla i “brividi”. Tutto è molto centrato sulla descrizione del palazzo più che sul resto. Inoltre, devo dire che non si capisce bene se effettivamente sia accaduto qualcosa o no.

Rispondo a te, ma anche ai molti che hanno scritto più o meno le stesse cose.
Il racconto è giocato sullo straniamento, sulle contraddizioni, sulla vaghezza più totale. Non è a "picchi", non deve dare brividi, al massimo qualche momento di "WTF" e una generale instanza di chiarezza. Insomma, se non sai dire se è avvenuto qualcosa o meno, vuol dire che sono riuscito nel mio intento.
In parte.
Con questo non voglio dire che ho ragione io e voi no ecc. ecc. Assolutamente. Vuol dire che sono riuscito solo in parte: v'ho confusi, ma non affascinati.
Temo manchi proprio questo (assieme a un finale decente, e probabilmente ad una rifinitura generale): una "spina dorsale" che faccia venire al lettore il desiderio e l'obbligo di districarsi nella contraddittorietà del racconto.
Spero di riuscire a crearla. Fortunatamente, l'idea di base è piaciuta: in caso contrario temo avrei finto una combustione spontanea. Così, per espiazione.

Riguardo le parentesi (me le avete fatte notare tutti, inutile quotare qualcuno specifico.
Di base, il loro uso è voluto, né penso di eliminarle del tutto. Tuttavia, vedrò di abbreviarne o eliminarne quanto piu' possibile. Il loro scopo è, e lo confesso, di rompere il discorso, dare fastidio, e aggiungere altri dettagli. Ma ho certamente esagerato, se alcuni le trovano illeggibili.

Poi, descrizione del palazzo: c'è chi la crede eccessiva. Sicuramente, messa lì all'inizio, spegne la voglia di proseguire piuttosto che incitarla. Intendo rivederla in modo che avvenga il contrario. Tuttavia non credo di accorciarla. Serve.

Infine, le storie. Ne scriverò un'altra (non so manco quale), non di piu'. Non è pensato per essere un racconto lungo, né deve fondarsi su storie, avvenimenti, ma su dettagli, ipotesi.

Ringrazio tutti dell'attenzione.

Ah, quasi scordavo.

CITAZIONE
leggendolo mi sembrava di stare dentro a una lavatrice, accesa intendo e con la centrifuga pure che va,,

E' esattamente quello che volevo *_*. Solo, ecco, doveva essere una centrifugata piacevole. Invece è noiosa. Non va bene, tocca lavorarci. Da domani, immagino.

Edited by Johnny Orca - 1/11/2012, 23:21
 
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Linda2012
view post Posted on 2/11/2012, 08:23




Ciao, anche secondo me la trama poteva essere davvero inquietante e il tuo modo di narrare intrigante, però in effetti è rimasto per lo più in potenza. Troppe descrizioni, troppe parentesi, non si riesce a seguire un filo logico nella narrazione. L'idea era davvero buona: immagino il narratore come uno spettatore che, passando da una finestra all'altra, vede le scene che sono successe come se accadessero adesso, davanti ai suoi occhi... passa al piano sotto, poi all'appartamento a lato - davvero, l'idea mi piace moltissimo!
 
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Lupoalfa
view post Posted on 2/11/2012, 11:54




A me questo racconto è piaciuto UN CASINO!! Il tuo modo di scrivere mi ha quasi affascinato: diretto, potente. Mi ha ricordato alcuni scrittori moderni come Pennacchi, Ammaniti e altri.
Credo di sapere quale sia l'università di cui parli: l'Università della Calabria. Io ci ho insegnato per tre anni negli anni '80. Ne sono uscito vivo forse perché non abitavo quel palazzone.
Complimenti davvero. Ti consiglio di continuare a scrivere!
:) :) :)
 
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view post Posted on 2/11/2012, 13:56

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Il mio è un parere opinabilissimo, però non ho sentito brividi ma ho percepito solo tanta confusione. Il palazzzo è "maledetto", certo, e ben decritto. Però tante leggende, tante storie accatastate lì, quasi a casaccio, per avvalorare l'idea della maledizione- Io ho un'idea diverrsa riguardo la costruzione di un racconto. Forse non trovo la Storia, con una bella trama, coerente che la supporti dall'inizio alla fine, ma tanti spezzoni di storie.
Forse sono io che sbaglio, forse sono troppo schematica.
Comunque sia, è sicuro che scrivi bene. Di storie meno frettolose e molto belle sono sicura che ne sai creare.
Ciao, Giovanni.
Un grande in bocca al lupo!
Pat
 
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rafmontes
view post Posted on 2/11/2012, 17:02




Ciao,
il racconto in sè è carino e abbastanza ben costruito.
Mi sono trovato male con i tempi verbali, sprattutto nel secondo e terzo paragrafo; le parentesi invece non mi dispiacciono; può essere uno stile. Non ho sentito brividi, ma forse sono troppo esigente.
rafmontes
 
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marcosanti74
view post Posted on 2/11/2012, 17:23




ciao Johnny Orca,
a me la storia è piaciuta, e ho apprezzato anche i pensieri del protagonista tra parentesi. Forse sono un po' troppi.
Comunque il tuo stile mi piace, ma la storia manca di brividi.
Hai fatto bene a partecipare anche se hai avuto poco tempo per scriverlo.
Mi è piaciuta molto l'immagine della porticina.
Ciao e in bocca al lupo
 
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Lavella
view post Posted on 3/11/2012, 09:54




Ora va molto meglio. Secondo me più che inserirci un'altra storia dovresti fare come se il narratore stesso se ne inventasse una per aumentare il nuemero dei cadaveri, magari lo fa una sera mentre è allo smile pizza con gli amici e quando torna a casa ha una qualche prova che il numero dei cadaveri è davvero aumentato (una mano dietro una finestra o una crepa come se stesse scoppiando o un amico che ci entra per fare lo scemo e non esce mai più). Questa storia mi sta intrigando!
 
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missDFP
view post Posted on 4/11/2012, 18:32




Ciao,

lo stile narrante mi è piaciuto, e anche la storia-non storia, ma più raccolta di pensieri in ordine sparso che però mi hanno trasmesso decisamente inquietudine (non guarderò più un palazzo disabitato con gli stessi occhi).
Forse però è davvero tanto spezzettato, non esistendo un filo conduttore ci sta, e ci sta pure per averlo scritto in pochissimo tempo, ma rende difficoltosa la lettura. Almeno per me.
La descrizione di una delle storie rende perfettamente l'idea di questo psicopatico che ammazza in modo così brutale la moglie e l'amante, ma forse anche descrivere un'altra storia con altrettanta dovizia di particolari avrebbe regalato un filo conduttore al racconto: il palazzo come elemento comune.

Comunque complimenti (specie per averlo scritto in così poco tempo)

In bocca al lupo.

D.
 
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ej.memories
view post Posted on 4/11/2012, 19:18




ciao jonny
allora lo stile confidenziale ci sta, lo suo spesso anche io, trovo si addica a storie "urbane" come questa o ad un target di pubblico giovanile. L'eccesso di parentesi e continui incisi invece non mi è garbato. Dosato nella giusta maniera crea un'intesa col lettore, abusato lo allontana. Poi perdi troppo tempo nella descrizione iniziale del palazzo, ininfluente ai fini del racconto e quindi per me evitabile. Poi colpi di scena proprio non ce ne sono, ancor di più per il tono accomodante col quale ci racconti la storia, quindi siamo fuoritema... peccato! vedi di rifarti in qualche modo perchè lo stile è godibile
 
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nunziadaquale
view post Posted on 4/11/2012, 20:32




Ciao johnny, il tuo stile particolare mi ha fatto pensare al flusso di coscienza, tipico dei racconti in cui il pensiero di chi racconta vaga da una considerazione all'altra senza un ordine preciso, con la differenza che però tu sembri rivolgerti a degli interlocutori a cui stai narrando delle vicende, ecco quindi perchè ricorri alle numerosissime parentesi per precisare il discorso. Non mi dispiace il tuo stile, hai una buona capacità nel descrivere i particolari, putroppo però credo che tu ti sia troppo dilungato sulla prima parte a discapito delle scene più da brivido. L'idea che il palazzo faccia da collante fra le varie storie criminose è buona, ma forse per via del poco spazio non stato possibile soffermarsi più a lungo sui vari racconti. Come stile si avvicina ad un noir, anche se avresti dovuto raccontare qualcosa di più raccapricciante.
 
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view post Posted on 5/11/2012, 20:43
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Trama e personaggi: discreto
Grammatica: buono
Corrispondenza alla traccia e al genere prescelto: discreto
Giudizio finale esteso: Mentre la storia affascina e vorresti leggere tutto d'un fiato per avidità di sapere, la scrittura ti rallenta e ti tiene a bada come una balia a un bambino troppo vivace che vuole scappare. Io sono il bambino lettore, e tu mi inchiodi, non mi lasci scappare, e non mi spieghi nemmeno perchè io non possa farlo. Questo lo fai con una narrazione molto pesante, soprattutto per via dei vari riferimenti al lettore. Io voglio vivere la tua storia, mi disturba se invece mi ricordi che la sto solo sentendo e che sei tu a starmela raccontando, e quindi non è mia.
Le parentesi le puoi sostituire con un bel corsivo, come si fa quando all'interno di un discorso diretto passi dal parlato al pensato. Il mio suggerimento è: se quel corsivo ti pare non starci, elimina completamente il periodo invece di lasciarlo tra parentesi :D
C'è qualche refusetto (ancora un là non accentato) ma poi nulla più. Peccato per questo troncamento continuo del climax che non ti fa decollare.

Una buona prova, tutto sommato :)

Aggiungo: leggendo i tuoi commenti, si evince anche un grandissimo spirito di autocritica, anche autoironica, che è sinonimo di grande intelligenza. Vedi di migliorare sto racconto entro il 10 che non mi dispiacerebbe proprio darti uno dei miei tre voti ;)
 
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slayercetty
view post Posted on 6/11/2012, 01:10




Storia intrigante e originale, interessante anche lo stile con cui l'hai raccontata; sicuramente un'ottima declinazione di un racconto da brividi.
Brividi che per lo più rimangono inespressi, solo intenzionali e, forse soprattutto per questo, sono ancora più inquietanti ;) .

Nel complesso davvero un lavoro niente male; ti consiglio di rivederlo però: a volte la consecutio temporum non è stata rispettata (non mi riferisco a cambiamenti da paragrafo a paragrafo, spiegabili con la scelta del flusso di coscienza, ma a verbi, posti in frasi ravvicinate, che si presentano in forme del passato nella principale e in forma al presente nelle subordinate e viceversa) e ci sono un paio di errori di distrazione e delle piccolezze che non mi convincono.

Ti segnalo rapidamente qualcosa :) :

QUOTE
Direi un cappello, se qualcosa della sua noiosa architettura ricordasse una testa. Sopra la calce, semplici mattoni rossi ornanano le quattro facciate

QUOTE
Ogni giorno, a badare alle rogne di persone tanto diverse eppure equamente stupide ed ignoranti, studenti, professori, rettori, presidi.

QUOTE
L'unica cosa certa è che è uno dei primi palazzi di Quattromiglia, risalente a prima del boom edilizio, ai primi anni della nostra giovane università. E basta. Potrei andare al catasto, dare uno sguardo lì, però non c'ho voglia.
Eppoi E poi, non è meglio così? Con tutte queste storie, che se una fosse vera smentirebbe tutte le altre, ma così, ecco, è come se coesistessero? (Questo punto interrogativo non lo capisco, non mi suona proprio, mi sembra più un'affermazione, per quanto incerta, che una domanda, ci metterei un punto fermo. A meno che il narratore non voglia fare una domanda, più o meno diretta, al lettore e allora, in questo caso, metterei: Con tutte queste storie, che se una fosse vera smentirebbe tutte le altre, ma così, ecco, è come se coesistessero, no?)

Bello il finale che mette un po' di brividini :ph34r: .

Bravo e in bocca al lupo! :P
 
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41 replies since 31/10/2012, 20:40   399 views
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