Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Parcul Ior - Nicola Orofino vivonic

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RedRedemption
view post Posted on 30/10/2012, 15:11




E' scritto bene, e si legge facilmente. Apprezzo molto il ritmo.
Però non mi ha causato la minima tensione, anzi :| l'ambientazione l'avevo intuita, e anche il discorso della violenza...ma appena terminato di leggere la prima cosa che mi sono chiesto è stata: "e poi?". Non so, la storia non mi convince. Magari provare ad aggiungere qualcosa?
 
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view post Posted on 30/10/2012, 15:36
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Ottimo brano, si legge in un attimo.

Rilevo le medesime perplessità che ho letto negli altri commenti.

Come dici tu il paese potrebbe essere quello dei nostri incubi, quindi non c'è bisogno di specificare "dove".

Alla prossima ;) ;) ;)
 
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wyjkz31
view post Posted on 30/10/2012, 19:28




L’incontro con lo sconosciuto, il parco di notte e i dialoghi fra i due ragazzi mi avevano fatto venire davvero i brividi! Avevo paura di trovarmi di fronte all’ennesima trasformazione in vampiro o al solito pazzo maniaco. Per fortuna è andato tutto bene: i brividi sono arrivati solo alla fine ma sono molto reali e toccanti.
Ho però difficoltà a decidere in quale genere collocare il tuo racconto.

Ti segnalo quello che ho notato
CITAZIONE
Doar in trecere...

Sarebbe stato carino mettere anche la traduzione, senza costringermi ad andare a cercarla!
CITAZIONE
sperando che almeno stavolta la fortuna giocasse con me:

se ho capito bene, lei spera di essere fortunata e di trovare qualcuno che parla inglese, ma scritto così non mi sembra che renda l’idea. Forse sarebbe meglio “sperando di essere fortunata almeno stavolta” o qualcosa del genere.
CITAZIONE
Mi ricordò un attore spagnolo, ma non mi venne il nome, per cui decisi di fidarmi della mia sensazione e concedergli la mia fiducia.

È come se mancasse qualcosa. Lei decide di fidarsi della sua sensazione ma non mi dici quale sensazione, mi dici solo che lui somiglia a un attore.
CITAZIONE
“Vieni – disse accostando la macchina – andiamo a bere qualcosa. Da queste parti c’è molta più tranquillità e possiamo chiacchierare indisturbati”.

Anche qui mi manca qualcosa. Prima lui le propone di andare in un luogo animato, lei preferirebbe un posto più tranquillo ma non glielo dice, subito dopo lui le propone un posto per chiacchierare. Mi va bene che siano già così in sintonia da capirsi senza bisogno di parlare ma non mi sarebbe dispiaciuto se lo avessi scritto.
CITAZIONE
Risaliti in auto; mi domandò: “Sei stanca? Ti porto a casa”

Perché il ;? E perché a casa e non in albergo?
CITAZIONE
Non si sentiva un rumore in lontananza.

Mi ha dato l’idea che “in vicinanza” ci fossero rumori.
CITAZIONE
Richiamai i miei arti: rispondevano bene.

Sei proprio convinto di scriverla così questa frase? Puro gusto personale.
CITAZIONE
Indossava una divisa

Ho visto la tua spiegazione, ma quella divisa mi ha confusa (io la toglierei).
CITAZIONE
Il freddo era padrone di me e

Nemmeno questa mi piace tanto, o meglio, mi piace l’idea, meno com’è espressa. Sempre parere molto personale.
CITAZIONE
Svenni e rinvenni continuamente, ma ogni volta il pensiero

Perché il ma?
CITAZIONE
Il cane mi guardava con pietosa franchezza e con singolare serietà,

Che bell’immagine!
CITAZIONE
come se mi chiedesse che cosa ci facessi, di notte, da sola, a Parcul Ior.

Lei non è andata al parco da sola e in quel momento è giorno. O mi sono persa qualcosa?

Non pensavo proprio che lei fosse morta! Devo essere più ottimista di quel che penso. Mi piace molto come finale, forse potresti renderlo più esplicito.

p.s. non ho avuto particolari difficoltà a seguire lo svolgersi degli eventi.
 
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Lavella
view post Posted on 30/10/2012, 20:17




Vivonic il tuo racconto mi è piaciuto molto, alla fine ho avuto anche la pelle d'oca. E' scritto bene, scorrevole, non ho fatto fatica a seguirlo. Mi piace molto l'atteggiamento protettivo del cane randagio, tenerissimo. Una curisità: dove si trova Parcul Ior?

Sia il Centrul Vechi che il Parcul Ior sono a Budapest. Confessa!
 
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davide2283
view post Posted on 30/10/2012, 22:05




CITAZIONE
Doar in trecere...
Ero stata parecchio indecisa se contattare o no questo profilo. La traduzione di Google Translator non aveva certo contribuito al mio entusiasmo, poi!(non serve andare a capo) Alla fine mi ero convinta a mandargli un messaggio. Avevo scelto l’inglese, sperando che almeno stavolta la fortuna giocasse con me (a mio favore): ero stufa di scrivere a ragazzi coi con i quali non riuscivo a comunicare in alcun modo!
In pochi messaggi, avevo scoperto che lui era davvero interessante. C’era però il particolare che il suo profilo era privo di immagini, per cui non avevo idea di che volto avesse questo sconosciuto. (non serve andare a capo) Quasi a leggermi nel pensiero, ecco un allegato: la sua foto. Era il ragazzo più bello che avessi mai visto. (non serve andare a capo) Mi ricordò un attore spagnolo, ma non mi venne il nome (non mi convincono i tempi verbali, sarebbe meglio: Mi ricordava un attore spagnolo di cui però non riuscivo a ricordare il nome) , per cui decisi di fidarmi della mia sensazione e concedergli la mia fiducia.
Il nostro interesse reciproco fu evidente quando mi chiese se mi andava di uscire insieme. Certo che mi andava (ripetizione, per evitarla potresti scrivere qualcosa tipo: Ne fui entusiasta: ero stata una settimana (a Bucarest, una città caotica ecc.) in quella città caotica, frenetica, invivibile, quasi sempre chiusa nel mio hotel ad aspettare il giorno della partenza, ovvero l’indomani, domenica mattina. Adesso, proprio l’ultima sera, spuntava questo Adone (a minuscolo) a propormi un appuntamento: sarei dovuta essere completamente pazza per rifiutare, così accettai.
Mi scrisse: “Ti passo a prendere alle otto”, ovviamente in inglese, poi si disconnesse.
Mi fiondai dentro la doccia, allegra come non mai.

Il suo sorriso mi rimbambì completamente. Guidava una Nissan degli anni Novanta quasi fosse una Ferrari, sfrecciando con disinvoltura nei lunghi Bulevardi della sua città, come se l’intenso traffico veicolare fosse lì solo per lasciare risaltare la sua abilità alla guida. Io non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso mentre lui mi portava da una parte all’altra della città: di fatto, ero molto più interessata a lui che ai monumenti locali.
Parlava molto bene inglese e in circa un’oretta sapevamo già tantissime cose l’uno dell’altra.
Io non avevo ancora cenato però, convinta che saremmo andati a mangiare qualcosa insieme. Lui, invece, convinto del contrario, aveva divorato tutto ciò che aveva in casa prima di uscire. In realtà, comunque, un ristorante era l’ultimo dei miei pensieri, seduta così vicino a lui… Era il ragazzo più bello che avessi mai visto. (questa frase l'ha già detta prima)
Quando mi chiese se sentissi fame, mi venne quindi naturale rispondere di no. (non serve andare a capo) Era sabato sera e la città era vivissima; mi domandò se avevo voglia di fare un giro al Centrul Vechi, che sarebbe stato pieno di giovani, di pub e di club. Neanche per idea: io avevo voglia solo di stare con lui, ma come avrei potuto dirglielo? Mi sembrava esagerato quello che stavo provando dopo appena due ore che stavamo insieme e, soprattutto, dopo circa tre ore che sapevo della sua esistenza…
“Vieni – disse accostando la macchina – andiamo a bere qualcosa. Da queste parti c’è molta più tranquillità e possiamo chiacchierare indisturbati”.
Accettai di buon grado e scendemmo dalla macchina.

La serata era trascorsa piacevolmente. Avevo scoperto che lui era astemio; io invece non ero riuscita a resistere al fascino della birra scura al corrispondente di un euro a litro, e avevo ordinato tre volte…meglio: e ne avevo ordinate tre.
Ero inequivocabilmente un pochino alticcia, ma essendo da sempre abituata all’alcool non doveva essere poi così palese. (non serve andare a capo) Risaliti in auto; (no punto e virgola, al massimo una virgola ma puoi farne anche a meno) mi domandò: “Sei stanca? Ti porto a casa?”.
Lo guardai e, finalmente, ebbi il coraggio di dirgli: “Posso dormire in qualsiasi momento della giornata domani e nei giorni a venire. Invece, con te, posso starci solo stanotte…”
Sorrise. Non era sorpreso, però. Riprese: “Ti va di venire con me in un posto bellissimo? Io ci vado sempre…”
“Certo che mi va! Portami pure”. (un po' artificiale questa risposta, non sarebbe meglio una frase alternativa che faccia capire che ha accettato? Tipo: Il mio sorriso non lasciò dubbi sulla mia risposta)

Il parco era buio e freddo. Non si sentiva un rumore in lontananza.
“Finalmente un angolo di tranquillità anche in questa città” esclamai, soddisfatta.
“Ti piace? Io ci vengo sempre, qui. È il mio parco”
“Adesso è anche il mio. Se vivessi in questa città, anch’io ci verrei tutti i giorni”
“Ti piacerebbe restarci?”
“Sì” risposi timida.
Ci guardammo per un lungo istante, poi mi ripeté la domanda.
“Con te ci rimarrei in eterno” ribadii.
Mi strinse forte a sé, così forte da stritolarmi, poi appoggiò le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi. Quell’istante sembrò durare una vita, poi sentii un rumore simile a uno scalpiccio sempre più vicino.
“Ho paura dei cani randagi!” quasi gridai.
“Stai tranquilla, non fanno niente” mi rassicurò lui.
Eravamo ancora stretti quando Claudiu si staccò da me repentinamente e tentò di parlare ma io non feci in tempo ad ascoltarlo. Sentii un fortissimo rumore alla testa e svenni immediatamente.

Quando aprii gli occhi, il primo pensiero che ebbi fu di non aver mai visto così tante stelle fino a quel momento.
Ero stesa a terra, tutta bagnata e quasi in ipotermia. Richiamai i miei arti (meglio: Provai a muovere gli arti): rispondevano bene. (non serve andare a capo) Tentai di alzarmi e dopo poco vi (ci) riuscii. Mi toccai la nuca: era impastata, appiccicosa. Dovevo aver perso un po’ di sangue. Cercai con la mano il punto della testa che mi doleva di più e lo trovai; dovevo capire da cosa ero stata colpita.
“Claudiu” provai a sussurrare, ma il mio Principe Azzurro non era più lì.
Sentii urlare. Era un uomo, in mano un lungo bastone.
Mi stava dicendo qualcosa nella sua lingua, ma io ero incapace di comprendere e, ancor di più, di rispondere. Di una cosa mi sentivo certa: mi stava chiedendo qualcosa.
Si avvicinò. Indossava una divisa. Pensai che mi stesse chiedendo che cosa mi fosse successo.
“Qualcuno mi ha aggredita
Lui continuava a ripetere la stessa frase a me incomprensibile. Dovevo trovare Claudiu: lui avrebbe saputo comunicare certamente meglio di quanto sarei riuscita a fare io, scombussolata, infreddolita e tendenzialmente ubriaca.
L’uomo sembrava (sembrò, oppure: sembrava stesse perdendo) perdere le staffe, ma non si sforzava (sforzò, se usi il passato remoto prima) minimamente di capire che cosa stessi provando a dirgli. Alla fine optò per una soluzione facile: un colpo di bastone mi raggiunse in bocca, violentemente (avverbio di modo superfluo), facendomi sanguinare e rompendomi un dente; il secondo colpo mi arrivò alla tempia, e di nuovo svenni.

Sentivo i pavoni di Parcul Ior protestare, mentre quell’uomo gemeva sul mio corpo inerme. Ogni tanto avevo degli sprazzi di lucidità, ma giusto quel poco che bastava per lasciare che una lacrima colasse sulle mie guance, poi ricominciava l’oblio.
Notai (il verbo notare in questo contesto non è il massimo, meglio Sentii, o Avvertii) almeno tre corpi diversi su di me, ma io pensavo a Claudiu, colui che tanto avrei sperato di stringere quella notte. Il freddo era padrone di me e io non riuscivo più neanche a muovermi, ormai.
Svenni e rinvenni continuamente (meglio: Svenni più volte), ma (meglio: e) ogni volta il pensiero di Claudiu allontanava dal mio pensiero l’ignobile storia di cui ero protagonista.
Il dolore mi svegliò definitivamente, forte. Ero ancora stesa sull’erba ma il sole faceva capolino da dietro gli alberi.
Tentai di urlare, o forse di sussurrare, ma non usciva nessuna parola dalle mie labbra. Poi vidi un cane poco lontano. (no a capo) Era accucciato, docile, quasi a proteggere qualcosa. Strisciai fino a lui e si lasciò avvicinare. (no a capo) Riconobbi l’anello d’argento, quel claddagh irlandese che Claudiu mi aveva mostrato con fierezza qualche ora prima. Ora esso giaceva lì accanto a me. Il suo anulare era viola, come tutta la sua mano. Capii subito che non serviva provare a svegliare il mio cavaliere.
Il vento si alzava, il sole anche ma non mi sentivo per niente riscaldata. (no a capo) Le mie lacrime ora cadevano copiosamente. Chissà se aveva provato a difendermi: in fin dei conti non mi conosceva nemmeno.
Il cane mi guardava con pietosa franchezza e con singolare serietà, come se mi chiedesse che cosa ci facessi, di notte, da sola, a Parcul Ior.
Mi abbandonai alla terra umida; il cane si avvicinò, a proteggere anche me.
Sorrisi.

Ciao vivonic, nel complesso il tuo racconto mi è piaciuto, però mi sono permesso di segnalarti alcune cose che non mi hanno convinto soprattutto nella scelta delle parole e della formattazione. A parte queste cose, che in ogni caso secondo me potrebbero già migliorare di molto il racconto, ho trovato che, come in altri casi, si dia troppo risalto alla parte iniziale, con particolari che poi non sono rilevanti ai fini della storia, per poi affrettare troppo la conclusione, o comunque gli attimi "topici" ai fini dei brividi che il racconto dovrebbe dare.
Detto questo, la storia in sé mi è piaciuta, e anche l'ambientazione. Ecco, forse sarebbe stato meglio se ti fossi soffermato di più (non molto, bastava qualche riga) sulla descrizione di alcune bellezze di Bucarest, magari mentre erano in macchina. Sarebbe servito a fornire contesto alla storia ben più delle frasi in cui la protagonista si lamenta della sua sfortunata vita sentimentale digitale! :-)
Spero di esserti stato utile! Ciao e in bocca al lupo.

Edited by davide2283 - 31/10/2012, 17:11
 
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Atropos
view post Posted on 31/10/2012, 00:49




,,,speravo qualcosa di più brividoso, il trampolino da lancio (lo stupro) c era,,, e anche un trampolino bello alto,,, forse sono restate troppo nel vago le scene e con esse gli attentatori che se le avessi inorridite specificandole un po, forse ai brividi febbrili avresti avuto anche quelli trasmessi dal racconto. ...che lei alla fine fosse morta è stata una sorpresa anche per me..,,sono così pochi quelli che muoiono contenti,,,
 
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Sata G Vanessa
view post Posted on 31/10/2012, 02:17




Ciao Vivonic, io l'ho trovato un racconto stupendo. Anche se non è ben chiaro cosa è successo di preciso, a me ha dato proprio quella sensazione di un ricordo a metà. L'idea di svegliarsi in un parco e non sapere cos'è successo di certo è una sensazione che da i brividi!
Anche a me è piaciuta molto l'idea del cane.
Complimenti ed in bocca al lupo :)
 
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Temagiu1516
view post Posted on 31/10/2012, 13:12




Ciao, ho letto la tua storia con attenzione e sono arrivata rapidamente all'epilogo. Il tuo racconto è scritto in maniera fluida, scorrevole e cattura senz'altro l'attenzione. Carino il fatto che la tua protagonista sia una donna ed invece il protagonista assassino del mio racconto sia un uomo. Tutti e due ci siamo immedesimati nei panni di una persona di sesso opposto!. Io l'ambientazione ho immaginato che fosse in un posto tipo Transilvania e la cosa mi ha intrigato molto:adoro quei posti. Lo svolgimento è dinamico e scorre bene. C'è qualche piccolo refuso, ma va bè, senza importanza. Forse ci sono pochi brividi ma questo non toglie interesse alla storia. Sei stato bravo. In bocca al lupo.
 
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NicoRobinSwan
view post Posted on 31/10/2012, 13:27




Ciao!
La trama del tuo racconto mi è piaciuta davvero tanto, anche perchè non è banale e non ci sono vampiri o cose simili (anche se all'inizio del racconto ho pensato che ne sarebbe spuntato qualcuno!!). Mi è piaciuto anche il modo in cui l'hai strutturato e sviluppato. Ho notato anche che tu sei un uomo e hai scritto un racconto con una protagonista femminile, non dev'essere stato facile immedesimarsi in una donna, ma tu ci sei riuscito molto bene!!
Bravo e buona fortuna :)
 
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Elio Err
view post Posted on 31/10/2012, 18:45




ciao, il tuo racconto mi piace, in particolare la parte iniziale, dato che l'idea dell'incontro su internet è moderna. la seconda parte invece è un pò confusionaria, in effetti le cose non sono del tutto chiare, non so se è l'effetto che volevi creare. ... cmq bravo : )
 
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view post Posted on 31/10/2012, 20:38
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Ciao Sonia, grazie :)
Ho scritto questo racconto per narrare una storia d'amore. Punto. Poi ho detto: "Ma che roba ho scritto?" e ho capito che cosa volevo raccontare veramente. La sera dell'illuminazione, però, ho avuto molto da lavorare e non ci ho messo mano. L'indomani, la febbre a farmi compagnia... Il prodotto finale è questo racconto, che ammetto mi soddisfa e mi piace, ma forse in altri contesti avrei scritto diversamente.
A un certo punto ho temuto di star facendo "In pineta 2 la vendetta", spero che mi confermiate che non è andata così ahahahah
(quello sì che faceva schifo :D )
Ho subito l'influenza di Lupo: basta vampiri e affini... Fa più paura la vita vera, quelli sono i brividi più terribili (ti sei accorta anche altrove di questa mia nuova tendenza?)... Tu che mi segui da molto, come pensi che mi stia riusciendo?
Se la risposta è negativa, dimmelo in mp così la leggo solo io ahahah :D

Riusciendo? Ho scritto riusciendo? Non ho neanche il coraggio di correggere :(

Ma... per caso si vede tanto che sto male? :P
 
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bibina74
view post Posted on 31/10/2012, 20:44




No tranquillo, la tua nuova tendenza mi piace molto e se devo essere sincera qs racconto è uno dei tuoi che finora mi è piaciuto di più! La strada è quella giusta secondo me.
Ci sono delle cosucce da sistemare, ma come in tutti i racconti del resto, quindi di che preoccuparsi???
Dai coraggio... e rimettiti da qs febbre.
Smakkete. ill_h4h ill_h4h ill_h4h
 
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view post Posted on 31/10/2012, 21:10
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Grazie mille :wub: Fa bene sentirsi dire queste cose!
 
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wyjkz31
view post Posted on 1/11/2012, 11:05




CITAZIONE
A un certo punto ho temuto di star facendo "In pineta 2 la vendetta", spero che mi confermiate che non è andata così ahahahah

A un certo punto ho avuto anch'io questo timore. Tranquillo, stavolta la storia ha senso.
 
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Lily White
view post Posted on 1/11/2012, 19:22




Ciao vivonic.
Mi è piaciuto il tuo racconto.E' scritto in maniera molto fluida (cosa non da poco!). Avrei voluto che fosse un po' più lungo nella parte centrale in cui si svolge l'azione, per il semplice piacere di leggerlo. A mio parere la storia è chiara. Il finale, dove si prova definitivamente l'innocenza di Claudiu, l'ho trovato molto toccante e delicato...mi hai commossa!Ah, auguri di pronta guarigione ;)
 
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53 replies since 30/10/2012, 05:40   576 views
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