Ciao Marcoad82,
eccomi a commentare il tuo racconto.
Prima di tutto il tuo stile, molto attuale, è piacevole e scorrevole. Ho sorriso più volte ma ho anche storto la bocca. Non sono bacchettona ma purtroppo ho trovato insistente il fatto di utilizzare certe parole (non dico parolacce) a tutti i costi. Voglio spiegarti bene il concetto perché mi urta il comportamento del tizio col cane. Capisco che si tratta di un personaggio, piuttosto stereotipato, piatto, perché deve essere per forza così uno che vive in quelle condizioni. L'alienazione legata alla televisione, questo è un problema sociale. Il menefreghismo totale e cieco, questo anche è un problema sociale.
Io sono una di quelle che rischia le botte per strada quando vede un'ingiustizia, un comportamento scorretto ma - lo sai bene - ormai è diventato difficile stabilire cosa è corretto e cosa non: quando il cane fa i suoi bisogni sul suolo di altri... perdo la testa!
Al di là di questi nauseabondi commenti da brava cittadina, ti dico che l'idea non mi è dispiaciuta. Anche la forma mi sembra piuttosto corretta. Ho visto che sono passati diversi concorrenti prima di me a segnalarti refusi o pareri personali ma voglio comunque dirti la mia:
CITAZIONE
«Cazzo, Poldo, ma non potevi resistere due minuti che scendevamo le scale? Fanculo, io non la pulisco quella porcheria. Quando imparerai a pulire lo farai tu. Ok?»
Tutti i giorni la stessa storia. Di solito ci pensava mia moglie ad asciugare quelle pozzanghere gialle (se era in casa), o la donna che veniva a lavare le scale (se era il suo giorno – e non ricordo quale fosse), ma spesso scomparivano da sole. Non so chi fosse a pulire, e, sinceramente, non me ne fregava niente. Io a quella roba puzzolente non mi ci avvicinavo.
Andai fin dal tabaccaio (e Poldo fece ancora un paio di spruzzatine su qualche angolo); comprai le sigarette; salutai quel cretino coi denti da castoro che lavorava lì e ritornai indietro. Cinque minuti in tutto. Comprendenti anche una cacatina del cane al rientro.
Mi viene da rimettere! Mi richiamo a quanto ho detto prima.CITAZIONE
c'era un omone obeso sui 150 chili,
:
è omone, è obeso, pesa 150: è ridondante.
CITAZIONE
risarcire per il disturbo
:
il verbo risarcire è troppo raffinato per il tizio.
L'uomo ha prima una scure e poi un'ascia: l'ascia viene confusa con la scure/l'accetta , il cui taglio è invece parallelo al manico, che viene utilizzata per l'abbattimento degli alberi.
( guarda la figura qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Adze.jpg). Lascerei sempre ASCIA.
Basta, basta! Ti faccio i complimenti. ciao