Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

L'isolamento - Francesco Corigliano

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RedRedemption
view post Posted on 21/10/2012, 11:06




Ok, correggo tutte queste belle sviste che mi avete segnalato :D
 
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piero sardo viscuglia
view post Posted on 21/10/2012, 13:03




ciao... dunque... una sorta di recensione dovrebbe essere quello che viene fatto sui racconti qui inseriti. cioè una valutazione da lettore e da scrittore, e quindi a questo mi limiterò.
iniziare un racconto un testo in genere con un discorso diretto potrebbe essere un'idea funzionante ma solo se immediatamente dopo esso viene interrotto per dare una sorta di spiegazione o presentazione del contesto in cui ci troviamo.
devo essere sincero, già l'inizio, per come la vedo io, rende monotona la lettura tanto da spingere me che leggo a saltare il più possibile per vedere una fine al tuo racconto.
buono l'uso dell'italiano, purtroppo anche molto elementare direi e anche dispersivo nei contenuti che non rendono minimamente la tensione che dovrebbe esserci o per lo meno quella che tu vorresti ci fosse.
un suggerimento. frasi brevi rendono più concitato il racconto più teso, usa soprattutto un articolazione del discorso diretto più palesata. struttura l'idea con un chiaro intento che dal racconto così com'è non emerge minimamente e soprattutto non la tirare troppo lunga rischi di appesantire fuor di ogni dubbio un'idea che in linea di massima con una scrittura più sobria ma ricercata e tesa potrebbe rendere molto di più...
nota dolente provo a darti una forma di valutazione in base a una mia griglia personale:
Uso grammaticale / sintattico dell'italiano: 7 sette; anche se molto elementare per i miei gusti.
contenuto testuale e di idea: 6 sei;
articolazione dell'idea stessa: 4 quattro;
 
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RedRedemption
view post Posted on 21/10/2012, 13:33




Ecco:) dunque:

1) in che senso uso elementare dell'italiano?
2) come già detto in altra sede, l'uso di frasi breve e concise è relativo allo stile personale, e la tensione si può rendere benissimo con frasi più lunghe ed elaborate.
3) la non-spiegazione, come scritto nei precedenti post, è voluta. Ho preferito insistere sull'angoscia che il personaggio prova in quella situazione, e che vorrei si trasmettesse al lettore.
4) sulla monotonia ho già ammesso che uno degli scambi di battute tra secondino e prigioniero si possa eliminare; sul resto del racconto, non mi sembra che ci sia qualcosa di effettivamente "ripetuto", parte alcune delle descrizioni sensoriali - che comunque ho cercato di variare, anche se probabilmente l'uso di metafore e similitudini avrebbe giovato, in effetti.
 
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Lupoalfa
view post Posted on 22/10/2012, 14:21




Questo racconto mi ha provocato veramente brividi di paura. La paura dell'ignoto, il terrore della claustrofobia, il senso della morte vicina. Il finale non mi è dispiaciuto, nel senso che sarà il lettore a immaginarsi la conclusione. E' sempre così: le storie continuano oltre la fine.
Casomai ho trovato un po' lenta tutta quella parte in cui il detenuto è portato all'isolamento.
Comunque ti faccio i miei complimenti più sinceri.
 
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caterina.russo
view post Posted on 23/10/2012, 14:15




Affrontare le proprie paure al buoi certo mette i brividi. E ti dirò che il finale indefinito mi piace molto cosicchè sia il lettore, in base alle proprie paure, a decidere se scegliere che siano tutte fantasie del protagonista o se davvero ci siano degli esseri pronti a ucciderlo.
Niente male!
Sullo stile nulla da eccepire.
Complimenti e in bocca al lupo

Edited by caterina.russo - 24/10/2012, 15:03
 
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sparmio
view post Posted on 23/10/2012, 18:06




Ciao,
il tuo e' uno dei racconti che mi e' piaciuto di piu'. E' cosi' realistico, si svolge in un breve lasso di tempo, scorrevole, pochi personaggi, scene ben descritte, e lascia il lettore con l'angoscia a dosso. La porta di legno che separa i due mondi, vicino alla quale lui si sente un po' meno terrorizzato, e' stata una trovata veramente geniale.

Complimenti!
In bocca al lupo!

 
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Dumah
view post Posted on 24/10/2012, 11:31




Ciao.
Questa storia mi è piaciuta molto perché ricorda vagamente “Il pozzo e il pendolo” di Edgar Allan Poe (non so se l'hai mai letto). Si incentra molto sulla fobia del protagonista.
É interessante e scritto bene, sicuramente rientra tra i racconti che mi sono piaciuti di più in questo concorso.

Ciao e buona fortuna!
 
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view post Posted on 24/10/2012, 16:02

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Ribadisco che il tuo racconto mi piace e che scrivi bene. Sì, c'è qualche ripetizione di troppo ma a parte quello per me hai fatto centro. Credevo di essere una voce fuori dal coro invece si stanno unendo a me altre persone. E, ripensandoci, se il finale lo senti tuo così, lascialo com'è. Non è necessario sempre spiegare tutto al cento per cento. Non possiamo accontentare tutti, ma dobbiamo fare soprattutto ciò che sentiamo nostro. Le critiche che fanno crescere vanno sempre e comunque accettate.
Grazie per l'attenzione.
In bocca al lupo!
 
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Sata G Vanessa
view post Posted on 26/10/2012, 01:26




Ciao Francesco, a mio parere scrivi molto bene. Non erano proprio brividi quelli che mi hai trasmesso, ma un senso di ansia terribile, e direi che ci stanno bene col tema del concorso!

Anche io ho avuto qualche perplessità su quel voi del secondino, ma leggendo la tua risposta agl'altri penso che ci può anche stare :)
Forse l'inizio è reso un po' pesante dai dialoghi, che secondo me, sono leggermente superflui; ma non appena viene rinchiuso in isolamento, la storia cattura automaticamente tutta l'attenzione!

Scrivi molto bene, sopratutto le descrizioni, e per il finale pazienza! Mi hai lasciato senz'aria per l'ansia e poi a bocca asciutta!

Ottimo lavoro e buona fortuna :)
 
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RedRedemption
view post Posted on 26/10/2012, 10:25




Ringrazio tutti quanti per i pareri e i consigli.
Eh sì, mi ci avete fatto ragionare, e ri-ragionare, e sono quasi pronto a modificare la parte iniziale e il finale (ma poco, eh! e quest'ultimo sopratutto grazie al suggerimento di un amico). Stay tuned :)
 
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Temagiu1516
view post Posted on 26/10/2012, 13:18




Ciao. Dunque, il tuo racconto ha toccato la mia corda più sensibile e cioè la claustrofobia. Non hai idea di che sollievo ho provato quando ho letto che la cella era molto spaziosa. Infatti in un primo momento avevo creduto che si trattasse di una tomba! Mamma mia che strizza. E che brividi...Bravo, usi un linguaggio che arriva, senza troppi fronzoli e con frasi efficaci ed asciutte. Non mi dispiace neanche l'idea di un finale aperto, anzi, lo trovo interessante. Il tuo racconto mi è piaciuto molto, è davvero convincente. In bocca al lupo.
 
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view post Posted on 27/10/2012, 11:41

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Ciao Red.
Una tiratina d'orecchie per i tanti, troppi puntini di sospensione.
Poi, se posso permettermi, a me non suona bene, cito la frase: Si voltò e "chi c'è" ancora disse. Non è meglio: e chise ancora:"chi c'è?".
E poi la frase che finisce con: si avvicinava. Avvicinava. Perchè l'ultimo Avvicinava? Non è una ripetizione inutile?
Poi aveva battuto al muro. Ci può stare, ma non è più corretto dire aveva battuto contro il muro?
Il tuo racconto dopo la revisione è migliorato molto. E concordo con Tema che l'idea del finale aperto è convincente.
In bocca al lupo!
 
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Elio Err
view post Posted on 28/10/2012, 17:01




La storia è piuttosto originale, diversa dalle altre che ho letto, nuova soprattutto rispetto all'ambientazione rispetto al genere del brivido ...
quello che non mi piace forse è il finale

CITAZIONE
Non poté sorridere e fissò tremante il buio davanti a sé. E poi, quando nell’oscurità quelli correvano, senza respirare, o ansimare anche loro, niente, senza emettere nessun suono se non quello degli odiosissimi passi, lui urlò, al limite dell’orrore; urlò, sperando che qualcuno lo sentisse, al di là della porta, al di là dei muri, la guardia, la coperta, lontano. E urlò ancora, prima che i passi e l’odore gli fossero addosso, gridando e sempre chiedendo: “Chi c’è? Chi c’è?”.

lascia un pò troppo in sospeso ...
 
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Lily White
view post Posted on 28/10/2012, 18:30




Ciao Red.
Hai puntato moltissimo sulla suspance, sull'ansia dell'ignoto, del buio, dell'impotenza... purtroppo secondo me manca un po' di azione. Dovrebbe davvero succedere qualcosina di più. Devo ammettere che non sei riuscito a catturare la mia attenzione del tutto. L'idea è buona comunque, il mio consiglio sarebbe di mettere un paio di elementi più concreti. Avrei apprezzato di più un finale in cui si scopre che orrendo mostro si nasconde nella cella e in cui il suddetto mostro sbrana il protagonista. De gustibus.
 
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NicoRobinSwan
view post Posted on 29/10/2012, 22:24




Ciao!
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, l'uso del "voi" ha fatto capire bene il rispetto per il prigioniero ed il fatto che la guardia fosse costretta a portarlo in quella cella di isolamento! Il finale però me lo aspettavo un po' piu' sconvolgente, pensavo che avresti spiegato di chi fossero quei passi. Hai voluto che la fine venisse interpretata dal lettore? Comunque bravo, il racconto mi ha lasciato con il fiato sospeso dall'inizio alla fine!! :)

Edited by NicoRobinSwan - 30/10/2012, 14:38
 
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45 replies since 16/10/2012, 14:28   535 views
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