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Sentimentalmente esaurita

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marcosanti74
view post Posted on 3/9/2012, 20:37




Ciao Linda,
certo che il rapporto di coppia è davvero complicato!:) Strano, perché reputo l'amore, semplice istinto.
Anche se la storia è un classico dei nostri tempi, sei riuscita lo stesso a farmi appassionare.
Mi è piaciuto molto, inoltre sei stata brava a concentrare un lasso di tempo molto ampio in così poche righe.
Complimenti in bocca al lupo
 
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caterina.russo
view post Posted on 7/9/2012, 21:15




Chi di noi non ha un amica che si è innamorata di un uomo sposato? Io ce l'ho! E anche lui da gran furbacchione ha sempre detto che non avrebbe mai lasciato la moglie. Lei, la mia amica, siccome è innamorata all'inverosimile, ha accettato questa cosa.
Insomma la storia, purtroppo è una storia comune. Eppure tu l'hai resa unica. Non triste, nemmeno poi tanto romantica ma sicuramente unica.
Scrivi molto bene complimenti!
 
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Linda2012
view post Posted on 8/9/2012, 07:24




Grazie mille per tutti i commenti! Questo è il primo racconto che sottopongo ad altre persone, e spero di migliorare man mano - perchè di sicuro continuerò a scrivere! Ho letto dei racconti bellissimi, tutti diversi uno dall'altro, con uno stile elegante e una terminologia così ricca... io invece scrivo in modo molto semplice, ma mi appassiono molto ai miei personaggi - tutti ispirati alla realtà...
Splendido concorso!
 
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kjmon
view post Posted on 8/9/2012, 20:46




Bellissimo racconto! Anche se la trama non è originalissima, quello che conta è come lo racconti! E tu l'hai scritto benissimo, con uno stile fresco e personale riportando sia i fatti sia il lato psicologico della protagonista. Il finale è la parte che mi è piaciuta di più!

Complimenti!!
 
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Diana Ecilef
view post Posted on 9/9/2012, 15:28




"Oggi lo posso dire, otto anni dopo, quattro uomini dopo, nessun bambino dopo e nessuna relazione stabile attuale: sentimentalmente esaurita…."
Questa frase mi è piaciuta molto! Poverina, lei così innamorata e lui così...beh, così!
Con il suo sorriso a 32 denti all'inizio mi sembrava una brava persona ma dopo me lo sono immagino come un sorriso che nasconde tutto il resto e soprattutto la sua falsità e il suo egoismo|
In bocca al lupo
 
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view post Posted on 19/9/2012, 20:59
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Fabrizia

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Un piccolo errore e varie modifiche alla punteggiatura... prova a rileggerlo così:

«Teresa, vieni un attimo, per favore!»
Sbuffo. Sbuffo sempre quando il titolare mi chiama con un urlo che attraversa tre stanze. Mi sistemo la gonna e il maglione; mi sono appena cambiata dopo essere rientrata dalla serra. L’abbigliamento vivaio, composto da tuta, stivaloni di gomma e cappello, è stato sostituito da una bella gonna longuette in jeans, maglioncino rosa e stivali verde petrolio, acquistati da pochi giorni, un sogno che si è realizzato. Me li guardavo ogni settimana, in quella vetrina del centro di Portogruaro, finché alla fine, a gennaio, ne era rimasto in saldo un solo paio, giusto il mio numero! Era destino…
Li indosso e corro veloce per non farlo urlare di nuovo, busso ed entro nel suo ufficio. Ci sono due uomini, insieme a lui, con dei depliant stesi sul tavolo e un sorriso stampato. I soliti rappresentanti, penso subito, e imbroncio un po’ il viso: di solito, quando arrivano rappresentanti, il capo mi chiama perché li mandi via “gentilmente”. E lo faccio sempre volentieri: mi infastidiscono i falsi sorrisi diretti solo al convincimento scopo vendita, quindi vado via diretta, non dico sì, non sorrido, a meno che non mi abbiano convinto; ma sono difficile da convincere.
Stringo la mano, li guardo appena.
In quel momento, quel giorno, trafelata e un po’ infastidita, non sapevo di aver appena incontrato il grande amore della mia vita.
Loro mi guardano, iniziano a parlare, in verità non sono rappresentanti, ma esperti del settore, entrambi professori universitari e il capo ne è già completamente affascinato. Parliamo per mezz’oretta, poi li accompagno a vedere le piante, i nuovi ibridi, spiego loro il nostro metodo di coltivazione.
Uno dei due è particolarmente interessato, mi guarda attento, mi chiede spiegazioni su questa e quella cosa, mi sorride; passa quasi un’ora e non me ne accorgo neppure. In effetti mi ha quasi incantato, sa proprio il fatto suo, mi affascina sentirlo parlare di piante, vedere come si muove fra le foglie, e poi il suo profumo nel calore della serra si sprigiona in una nuvola di aromi diversi. Dopo qualche giorno mi arriva una sua mail, si chiama Andrea, mi manda due suoi articoli che saranno pubblicati il prossimo mese in una rivista del settore e mi chiede come va. Anche da come scrive le mail sembra che stia sorridendo: ma è possibile davvero ridere via mail? Rispondo dopo qualche ora; lo ringrazio, non aggiungo altro. Cerco di non pensarci, resto serena e tranquilla, asciutta e professionale. Avrà funzionato?
Due settimane dopo mi squilla il cellulare: è un fisso, è lui. Il mio tono è interrogativo, non so il motivo della chiamata, non sospetto neppure che ci sia un qualche interesse da parte sua soprattutto perché è un personaggio, uno “famoso” nel suo campo, e io non sono nessuno! E poi sono felicemente fidanzata; cerco di concentrarmi sul mio Matteo mentre lui parla e sorride… lo sento proprio sorridere dall’altra parte del telefono. Il tempo parlando con lui trascorre leggero, parliamo di piante e fiori, gli dico che amo le orchidee, gli racconto come ho cominciato ad appassionarmi di fiori e serre, come sono finita a lavorare per il mio capo. Lui è interessato, mi fa parlare, mi chiede tante cose e mi ascolta senza interrompere per quasi un’ora. Entro in macchina per tornare a casa e sono ancora al telefono con lui; sento sotto gli squilli che segnalano un’altra chiamata in arrivo e sospetto sia il mio fidanzato, però non guardo, e quando arrivo a casa e lo richiamo non gli dico niente, non sembra questa gran cosa da raccontare… In verità gli accenno solo di aver conosciuto questo illustre esperto, un luminare che si sta interessando alle nostre serre, e Matteo non sembra molto coinvolto dall’argomento, né dal luminare né dal vivaio, come sempre. Stavolta però sono contenta del suo disinteresse e di non dovergli dare altre spiegazioni.
Andrea mi scrive un’altra mail, gli rispondo, poi mi scrive ancora e ancora, i toni si fanno più colloquiali e iniziamo a darci del tu. Parliamo solo di lavoro all’inizio, poi un po’ di noi, di quello che ci piace, della nostra vita. Lui è sposato e ha due figlie piccole, io sono fidanzata da un anno e ci separano circa cinquecento chilometri e quindici anni. Lui ne ha più di quaranta, io non arrivo a trenta, lui abita vicino a Roma, io vicino a Udine. Continuiamo comunque a scriverci, diventiamo amici, diventiamo intimi, e in trenta giorni ci ritroviamo innamorati, completamente dipendenti da queste mail, dalle nostre parole. Se il computer si blocca, se la sua posta elettronica per qualche ora non funziona, è una tragedia. Mi telefona una sera, dopo il lavoro, mentre sta tornando a casa, e da quella sera continua a chiamarmi tutte le sere; parliamo finché non arriva al cancello di casa, dove moglie e figlie lo aspettano. Non sono felici, mi rendo conto che forse non lo sono neanch’io con il mio fidanzato e che sarei felice solo con lui, nonostante la distanza, nonostante l’età. Dopo due mesi di mail e telefonate decidiamo di incontrarci: non sappiamo né come né dove, per entrambi è la prima volta, il primo tradimento. Inventiamo una scusa per moglie e fidanzato e ci prendiamo una serata per noi, a metà strada.
L’unica a sapere la verità è Giulia, la mia amica più cara, ovviamente contraria alla cosa: non sa come convincermi a non andare, forse l’ho convinta io che quella è la scelta giusta. Io vedo il lieto fine, vedo l’amore, sento la sua voce e mi illumino, penso alle sue mani, alla sua bocca ed esplodo. I miei pensieri sono confusi, sono agitatissima anche mentre guido per raggiungerlo.
Decidiamo di incontrarci all’uscita dell’autostrada, in un parcheggio, e quando arrivo lui è già lì, in piedi che mi aspetta. Io scendo dalla macchina, sto tremando, gli vado incontro e gli sorrido; per un attimo mentre correvo in macchina da lui ho pensato: “E se non lo riconosco? L’ho visto solo una volta…”, ma non succede, non potrei non riconoscerlo, la sua immagine e il suo sorriso sono stampati a fuoco dentro di me. Lo saluto con la mano e gli sorrido, mentre mi avvicino. Ho i tacchi, giusto per fare buona impressione, ma forse non sarebbero serviti perché anche lui sembra completamente rapito. Avevamo immaginato questo incontro tante volte, ne avevamo parlato, l’avevamo sognato: l’ultima volta ci eravamo incontrati mesi fa nell’ufficio del mio capo, ci davamo del lei, non l’avevo quasi guardato. Quattro mesi dopo sono davanti a lui, travolta dalla passione, pronta a scappare con lui e a dedicargli il resto della mia vita.
Ci avviciniamo, mi prende e mi bacia con passione. Il suo profumo mi avvolge, siamo persi uno nell’altro, ci fondiamo, il nostro amore è così grande. Stiamo così, felici, vicini, per almeno cinque minuti; poi mi prende per mano e mi porta verso la sua macchina. Mi guarda, i suoi occhi sorridono, la sua bocca anche; in quel momento pensiamo: “Saremo mai più così felici? Siamo mai stati più felici di adesso?” Io no, mai prima di allora, mai così! Partiamo, ma dopo un minuto mette la freccia e accosta; lo guardo e si china ancora su di me, a baciarmi. Mi dice che non riesce a smettere, che sono così bella… Quella serata magica scorre veloce, fra sguardi e baci, mangiamo e beviamo e tutte le persone che ci circondano sono così lontane. Non facciamo l’amore, io non me la sento, non stasera, non con un fidanzato a casa e non con lui che ha moglie e figlie che lo aspettano convinte si trovi a chissà quale incontro di lavoro. Iniziamo la nostra storia: ormai vivo aspettando le sue telefonate, le sue mail; lui sembra convinto quanto me che sia proprio il nostro destino, che non si possa fare altrimenti! Noi due, per sempre… Ci vediamo altre sei volte, le ho contate, le ricordo tutte: le passeggiate, le parole, gli sguardi. Facciamo l’amore sempre, con passione, intensità, come se fossimo davvero destinati a stare insieme, a vivere di noi due. Io nel frattempo lascio Matteo: non posso tradirlo, non potrei mai; anche se non è lui l’uomo della mia vita non si merita questo trattamento. Andrea invece tradisce; sua moglie non sospetta niente di noi e lui non ne parla mai. Passa un mese, ne passa un altro, comincio a pensare che dovrebbe scegliere: se lo aspettava, sono prevedibile, sono come tutte le donne. Ho provato a fare l’amante, ho fatto finta che mi bastasse, che avrei potuto dividerlo con un’altra, ma non è così. Non sopporto più questa situazione, sto per crollare perché ormai ero così convinta che anche per lui esistessi solo io! Volevo di più, volevo vivere con lui, avere un bambino, forse due! Glielo dico, lui ride; continuo a ripeterglielo anche perché per me è una novità: ho ventinove anni, non ho mai pensato prima di avere un bambino, di fare una famiglia. Ho sempre vissuto alla giornata; fidanzati sì, ma anche avventure da poco, serate tra amici, nottate tra bar e discoteche. Mai mi aveva sfiorato l’idea di andare oltre, creare qualcosa di più grande, avere un bambino! Glielo dico, sono convinta che anche per lui sia la stessa cosa, che provi la stessa emozione. Invece gli escono di bocca le parole che mai avrei voluto sentire: «Non lascerò mai mia moglie, mi dispiace. Noi due non potremo avere mai più di questo. Pensavo l’avessi capito…»
Crolla il mondo all’improvviso! Tutto finisce, niente ha più senso, il viso mi si riga di lacrime e continua a essere rigato per i successivi sei mesi. La mia amica Giulia si sposa, e io piango… Matteo torna da me per riconquistarmi, e io piango… Penso solo ad Andrea, provo a ricordare i nostri incontri e a capire se c’erano segnali, se fosse così scontato che non avrebbe mai lasciato la moglie.
La risposta amarissima è sì, era proprio scontato, dovevo capirlo – lo dicono tutte, vero? Dopo tanti anni ci ripenso e dico: be’, Teresa, sei stata proprio sciocca, ha fatto di te quello che ha voluto – e a distanza, per giunta! Via mail…. Mai fidarsi del pc e delle comunicazioni digitali, serve sempre un contatto vero.
Oggi lo posso dire, otto anni dopo, quattro uomini dopo, nessun bambino dopo e nessuna relazione stabile attuale: sentimentalmente esaurita…

:)


 
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20 replies since 30/8/2012, 15:37   223 views
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