Abaluth - Scrivere, leggere, arte e cultura

Valentina, di Rossana Zago

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wyjkz31
view post Posted on 21/6/2012, 21:01




DOMENICO MANTOVANI
marcosanti74

Grazie a tutti e due per i complimenti. Mi fa molto piacere sapere di essere riuscita a tramettere emozioni.
 
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view post Posted on 28/6/2012, 01:03
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Romina Tamerici

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Con una vita di ritardo rispondo...

CITAZIONE
1. E’ che non ho ancora capito come si digita la È (questa è un copia/incolla).

Nelle segnalazioni personali trovi una discussione con il mio nome e un link a un mio articolo dove spiego la cosa, comunque in genere usando i caratteri speciali di word si risolve tutto.
CITAZIONE
2. Come lo hai scritto tu è sicuramente più scorrevole, ma non mi convince.

Bisognerà cercare una nuova versione.
CITAZIONE
4. Però ho pensato che per una volta poteva andare.

Sì, hai ragione.
CITAZIONE
6. E’ che “la mamma la segue” mi sembrava che attorcigliasse la lingua. Mamma senza articolo si può dire?

Dipende dalla frase... io se fossi in te la riscriverei così non si attorciglia la lingua.

Scusa il ritardo.
 
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slayercetty
view post Posted on 29/6/2012, 18:41




Complimenti: bella storia.
Mi è parso proprio di vederla, Valentina!

La tua prosa delinea scene e dialoghi molto verosimili.

Poi io adoro l'uso del presente narrativo: fa balzare le scene in avanti ;) .

Ti segnalo anche io qualcosa, ovviamente è solo una questione di gusti, perciò non preoccuparti.

CITAZIONE
Non le crede, basta guardare la sua espressione, ma non ribatte niente.
Negli ultimi mesi la mamma è diventata molto più tollerante: lo è esattamente da nove mesi e tredici giorni.

La seconda frase la metterei a capo, giusto per dare un po' di respiro in più.

CITAZIONE
“Per piacere Vale, tira dentro la biancheria se vedi che tira vento forte, altrimenti si riempie di sabbia.”

La ripetizione mi suona cacofonica, ma ci sarebbe da riflettere un momento su questa cosa, perché visto che è un dialogo potrebbe servire a renderlo più realistico.

Sta a te, ovviamente, decidere.

CITAZIONE
Forse dovrebbe mettere ancora un po’ di lozione solare.
Mao sta dormendo; non sarebbe una cattiva idea imitarlo: ha sempre pensato di avere un gatto saggio.

Anche questa la staccherei...


CITAZIONE
ll vento le fa paura, ma per la prima volta da nove mesi e tredici giorni non vuole rientrare. E’ solo vento.

Qui, secondo me, una virgola ci vuole...

Ecco le frasi che mi sono piaciute di più:


CITAZIONE
Mao la segue e si accoccola all’ombra delle piante. Il cielo è di un azzurro luminoso con qualche timida nuvola che si affaccia all’orizzonte. Non c’è vento, solo una leggera brezza che le porta il profumo del mare.

CITAZIONE
Le sembra di sentire ancora adesso la maglietta umida aderire sulla pelle; rabbrividisce, il vento è ancora più forte, forma mulinelli in cui si rincorrono foglie, sporcizia e l’onnipresente sabbia. Sente il tonfo dello stendibiancheria che cade a terra. Fa lo stesso rumore della porta del capanno che si chiudeva dietro di loro.

CITAZIONE
Ha gridato con tutto il fiato che aveva e il vento ha assorbito le sue parole e la sua rabbia; è un vento forte, amico, ne reggerà il peso e riuscirà a disperderle.

Brava... :D



 
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wyjkz31
view post Posted on 29/6/2012, 20:51




Ti ringrazio per i complimenti e per i consigli.
La ripetizione "tira dentro la biancheria se vedi che tira vento forte" non era voluta ma, quando poi ho riletto la frase, le alternative che sono riuscita a trovare mi sembravano poco colloquiali e perciò l'ho lasciata così.
 
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view post Posted on 29/6/2012, 22:17
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CITAZIONE (wyjkz31 @ 29/6/2012, 21:51) 
Ti ringrazio per i complimenti e per i consigli.
La ripetizione "tira dentro la biancheria se vedi che tira vento forte" non era voluta ma, quando poi ho riletto la frase, le alternative che sono riuscita a trovare mi sembravano poco colloquiali e perciò l'ho lasciata così.

Porta dentro? ;)
 
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wyjkz31
view post Posted on 30/6/2012, 20:12




vivonic
Colpita e affondata. A mia discolpa ti dirò che la mamma di Valentina non sa cosa siano i sinonimi (motivo per cui non ho pensato a modificare la prima parte della frase), ma non credo si offenderà per una modifica così piccola.
 
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view post Posted on 30/6/2012, 20:31
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Non si offenderà di sicuro :D
 
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theMarchHare
view post Posted on 3/7/2012, 09:49




Hello there!
Il tuo racconto testimonia una buona capacità di scrittura da parte tua, con un susseguirsi dei periodi logico e leggero. Veramente notevole; è questo che mi è piaciuto di più del tuo racconto, perchè mi è sembrato che a livello di azione non succedesse poi tanto. Ma questo è probabilmente perchè il tuo è soprattutto un racconto di emozioni, anche di ricordi, certo, ma principalmente di sentimenti. I sentimenti della ragazza che ha subito la violenza, ma anche quelli della mamma gentile e preoccupata.
Insomma, anche se per motivi personali preferisco storie in cui a un certo punto si inizia a fare a cazzotti o spuntani i draghi o cose affini (perchè sono anche scema io :) ), questo racconto mi ha lasciato una buona impressione. Yeah!
 
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wyjkz31
view post Posted on 3/7/2012, 10:36




Mi fa piacere che il racconto ti abbia lasciato una buona impressione pur non essendo fra i tuoi generi preferiti.
In effetti a livello di azione fisica non succede quasi niente; i draghi e cose affini sono solo mentali.
 
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view post Posted on 25/7/2012, 18:19
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Fabrizia

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Oltre alle correzioni tipografiche, per l'inserimento nell'ebook ti suggerirei alcune modifiche a questa parte del racconto, soprattutto per quanto riguarda i tempi verbali.
Attendo le tue osservazioni, ciao


Sul terrazzo il vento ha ingarbugliato i panni e minaccia di ribaltare lo stendibiancheria. Valentina è ancora seduta sulla sdraio, le mani avvinghiate ai braccioli; il vento le fa paura, ma per la prima volta da nove mesi e tredici giorni non vuole rientrare. È solo vento.

«È solo vento, non avrai mica paura?» Così le aveva detto Marco quando si era avvicinata a lui. Erano sotto la tettoia del capanno sulla spiaggia; all’occorrenza potevano andare dentro ma fino a quel momento si stava bene anche fuori.
«Ho un po’ freddo.» Come previsto le aveva messo un braccio sulle spalle, andava tutto a meraviglia.
«Trasporta anche l’acqua salata oltre alla sabbia,» le aveva accostato la bocca all’orecchio per sovrastare i rumori del vento e del mare grosso; una bella sensazione il suo alito caldo mentre il vento freddo le sferzava il corpo. E poi era vero, avevano le magliette umide.

Le sembra di sentire ancora adesso la maglietta umida aderire sulla pelle; rabbrividisce, il vento è ancora più forte, forma mulinelli in cui si rincorrono foglie, sporcizia e l’onnipresente sabbia. Sente il tonfo dello stendibiancheria che cade a terra. Fa lo stesso rumore della porta del capanno che si chiudeva dietro di loro.

Prima di entrare si erano finalmente baciati. Baciava bene.
«Sei in mio potere adesso.» Il tono serio con cui aveva pronunciato quelle parole l’aveva fatta ridere.
«Pensi che stia scherzando?»
«Mhmm, sì, direi proprio di sì!»
Marco si era avvicinato con due passi rapidi. Avrebbe potuto anche andare più lentamente, lei non aveva alcuna intenzione di muoversi. L’aveva schiacciata con il suo peso contro la parete. Quel bacio non le era piaciuto, c’era brama di possesso, e violenza.
«Ehi, calmati! Altrimenti me ne vado.» Aveva distolto il viso e gli aveva messo le mani sul petto cercando di spostarlo. Lui non si era mosso di un millimetro.
«Non puoi dettare nessuna condizione, bella mia.»
«Non mi piace la violenza, nemmeno quella verbale. Spostati che adesso me ne vado.» Non voleva avere più niente a che fare con lui: tutta l’attesa e l’eccitazione erano svanite. Però in quel momento pensava ancora che fosse una specie di gioco, di cattivo gusto ma innocuo.
«Te ne andrai di qua solo dopo avermi fatto un bel servizio completo, come dico io!»
Quell’altro Marco la fissava, gli occhi socchiusi, sogghignando.
«Non voglio, lasciami!»
Era stato quello il primo momento in cui aveva avuto veramente paura.
«Tranquilla, se ti comporti bene poi ti lascio andare. Tanto nessuno ti crederà se dici che non volevi, lo sanno tutti che mi muori dietro!»

Il vento ha portato la pioggia. Si alza in piedi, le gocce pungono come aghi sulla pelle. Mao la guarda da dietro il vetro senza interesse: è un gatto, non si sente in dovere di accudire la sua padrona. È quasi nuda sotto la pioggia battente, come quel giorno quando finalmente era riuscita a sfuggirgli approfittando di un attimo di distrazione.


 
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wyjkz31
view post Posted on 26/7/2012, 17:07




Sicuramente sto per fare una brutta figura ma credo che riuscirò a sopravvivere.

È sbagliato come ho scritto io o è solo preferibile modificare?

Se è sbagliato non c’è problema (a modificare intendo, poi dovrò cercare di capirci qualcosa, ma quello è un problema mio).

Se è solo preferibile modificare, mi piacerebbe che mi spiegassi perché così poi ci ragiono sopra. Quando ho scritto il racconto, avevo iniziato a scrivere come hai suggerito tu, ma tutti quei verbi avere così vicini mi sembrava che intralciassero la lettura e ho cambiato.
 
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view post Posted on 26/7/2012, 19:18
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Fabrizia

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Non fai certo brutta figura, credo sia una questione un po' controversa visto che nessuno l'aveva segnalato.
Comunque secondo me il passato remoto qui non andava bene.
In ogni caso credo sia preferibile così.
Valentina pensa e nel frattempo racconta quello che "era accaduto" prima.
Il passato remoto potrebbe andare bene se ci fosse una parte separata in cui viene descritto ciò che "accadde".
Non so se la mia spiegazione ha qualche senso...
Se qualcun altro vuole partecipare alla discussione è il benvenuto!


 
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Nauthiz7
view post Posted on 26/7/2012, 22:06




Interessante questione che Abaluth ed io abbiamo già affrontato e sulla quale abbiamo punti di vista differenti :rolleyes:
Sono a favore della versione originale perchè tutti quegli "avere" non piacciono molto neanche a me. Sono corrette entrambe le versioni, ciò che cambia a mio parere è la "distanza" del punto di vista: nella prima versione si vive - anche se nel passato - la storia man mano che si svolge (e c'è quindi più vicinanza anche emotiva); nella seconda versione c'è più distacco, la storia si racconta, non si vive; la narrazione è impersonale, come se i sentimenti e le emozioni fossero filtrati e resi più blandi dal tempo ormai trascorso.
Interessante notare come in un romanzo mai si trovi una narrazione come quella della seconda versione proposta: se in un racconto breve può reggere, oltre diventa pesante e difficile da sostenere perchè richiede una costruzione più articolata che rende faticosa la lettura (e dove c'è più struttura c'è di solito meno coinvolgimento emotivo).
Alla fine, però, è a mio parere solo una questione di gusti!
 
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view post Posted on 26/7/2012, 22:40
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Fabrizia

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Sono d'accordo sul fatto che il passato remoto abbia una maggior vicinanza emotiva, ma allora l'impostazione dovrebbe essere diversa: una storia raccontata dal narratore, o direttamente da Valentina, non attraverso i pensieri di Valentina.
Il trapassato prossimo non può essere usato per l'intera narrazione di un romanzo, ma solo per brevi tratti. Serve in situazioni come queste quando dal presente si ricorda una situazione passata, e presente e passato si alternano. Inoltre in questo caso dà maggiormente l'idea che le cose raccontate siano presenti nei pensieri di Valentina, quindi una narrazione più personale.


 
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Nauthiz7
view post Posted on 27/7/2012, 05:35




Con la prima e la seconda versione si raggiungono due risultati molto diversi: con la prima si hanno dei flash back che riportano al tempo X in cui si sta svolgendo l'azione; con la seconda si resta al tempo X+1 e Valentina ricorda l'accaduto; per me è solo una questione di scelta, di "architettura" della storia.
 
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48 replies since 3/6/2012, 15:06   429 views
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