pleiadi |
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| Mi commuovo sempre di fronte al desiderio di scrivere una poesia. Perché ho la sensazione che i racconti che sono dentro di noi li andiamo a cercare, ne scoviamo le pieghe, e li scriviamo. Ma la poesia sembre uscire da sola, prepotentemente, da un moto dell'animo. Allora sì, ben venga una poesia, e poco importa se sia o non sia in tema o in concorso. Però... Anche se può sembrare strano, anche la poesia ha le sue regole, anche quella che apparentemente non ne esplicita. Credo che si possa rinunciare a versi, rime, strofe e compagnia bella, ma non al ritmo, all'armonia degli accenti, alla musicalità. Ed è su questo che secondo me devi ancora un po' intervenire. Ti faccio due esempi, ma solo per farti sentire l'efficacia degli accenti:
ne domina i capelli color del rame. (color rame) mi sembra più musicale
il segno di un ricordo atavico che non muore. (atavico ricordo che non muore)
Per questo, a volte, una metafora è più efficace di un paragone, meno adatto ad un testo poetico. Santo cielo, sto esagerando! Scusa, e continua a scrivere poesia, sono il pane dell'anima. Bravo! Pleiadi
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