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“Che tenti di cambiare qualcosa, cambiando prima di tutto il proprio pensiero, svolgendo il proprio lavoro con coscienza, moralità ed etica, senza occhiali neri.” Questo il passaggio che apprezzo di più del tuo scritto. Perché è vero che è impossibile svuotare il mare ma se la maggior parte delle gocce d’acqua facesse il proprio dovere forse non ce ne sarebbe neanche bisogno. Non è un racconto ma è un modo di affrontare il tema in maniera diversa e per me può stare benissimo in concorso.
Detto questo, mi piacerebbe che qualche volta si parlasse delle statistiche sulla percentuale dei tumori nei territori delle mele del trentino (sicuri che “una mela al giorno toglie il medico di torno”?), o delle fabbriche del nord-est, ma forse darebbero un taglio troppo teutonico all’immagine del nostro paese, lontano dal clichè pizza, sole, mandolino, mafia, e potrebbe risultare allora blasfemo intaccare quel modello. Ma per le mozzarelle blu (Mozzarelle? Mi fa specie chiamarle così. Le vere mozzarelle sono quelle di bufala e vengono da territori inquinati, ma sicuramente non sono blu!) che qualche tempo fa hanno invaso i nostri supermercati e che sicuramente non erano fatte con prodotti della terra dei fuochi? Mah, non si è saputo più nulla, le avranno trattate con la varecchina!
Per concludere direi: per quanto lontano si possa fuggire, paese che vai disastro che trovi, quindi meglio restare in un posto e cominciare a rimuovere le macerie.
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